L’ultima fotografia scattata dall’Iss ci annuncia che l’Italia beve di meno. Cala l’uso di alcol, diminuisce il fenomeno giovanile del binge drinker e aumentano gli astemi. I target vulnerabili che contano 8 milioni di soggetti restano i giovani, le donne e soprattutto gli anziani, anche se il consumo può dirsi complessivamente in calo.
Se si guarda ai giovani, emerge che dei circa 3 milioni e mezzo di binge drinkers, la quota maggiore si registra al di sotto dei 25 anni con un picco tra i 18- 24. Il 17% di tutte le intossicazioni alcoliche giunte al pronto soccorso è registrato per ragazzi e ragazze sotto i 14 anni d’età. Questi sono gli ultimi dati rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità, presentati oggi a Roma all’Alcol Prevention Day, secondo cui ogni italiano consuma in media circa 6 litri d’alcol all’anno, soprattutto vino. A rischio sono anche gli anziani. Gli ultimi dati ci mostrano che i bevitori ultra 65enni sono il 40% degli uomini e il 10% delle donne. I consumatori definiti “dannosi” coloro che assumono circa 5 bicchieri di alcol al giorno sono circa 460.000 tra i maschi e 300.000 tra le donne. sono questi i livelli considerati dall’Organizzazione ad alto rischio e che necessita quindi di immediato trattamento.
Bisogna ricordare che sono circa 17mila i decessi alcolcorrelati l’anno in Italia. L’alcool, anche a piccole dosi, è responsabile di oltre 200 malattie. I dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol dimostrano che in Italia tra tutti i decessi per neoplasie maligne il 20% per i maschi e il 6,9% per le donne, va attribuito all’alcol. Anche le frazioni per incidenti stradali è del 37% per i maschi e del 18% per le donne; 1 un decesso su 3 per uomini e 1 su 5 per le donne potrebbe essere evitato non ponendosi alla guida dopo aver bevuto. Gli studi europei indicano che una forma di trattamento è dispensata in Italia agli alcolisti in carico ai servizi nel 29% dei casi, se questa percentuale arrivasse al 40% contribuirebbe a diminuire la percentuale di morti per alcoldipendenza.