Fa’afafine – mi chiamo Alex e sono un dinosauro è uno spettacolo che affronta con delicatezza il tema dell’identità di genere.Il titolo prende in prestito una parola – ‘fa’afafine’ – che nella lingua di Samoa identifica le persone che fin dall’infanzia non amano indentificarsi né in un sesso né nell’altro: sono un ‘terzo sesso’ cui la società non impone una scelta, e che gode di considerazione e rispetto.
Alex, il protagonista dello spettacolo, prodotto dal CSS Udine con il Teatro Biondo di Palermo, non vive a Samoa, ma è un ‘gender creative child’, o semplicemente un bambino-bambina, come ama rispondere quando qualcuno gli chiede se è maschio o femmina.
Ispirato a una storia vera, Fa’afafine è stato patrocinato da Amnesty International – Italia ‘per aver affrontato in modo significativo un tema particolarmente difficile a causa di pregiudizi ed ignoranza, rappresentando con dolcezza il dramma vissuto oggi da molti giovani’; è stato acclamato dalla critica e ha vinto numerosi premi (Eolo Award 2016, Infogiovani -FIT Festival Lugano 2015, Scenario Infanzia 2014), ma ha scatenato violente proteste e veri e propri episodi di censura, con repliche annullate in varie città italiane. E’ stata addirittura lanciata una petizione per impedirne la visione da parte delle scuole, che ad oggi ha raccolto l’incredibile numero di 100.000 firme.