Il 2020 nel contesto delle uscite cinematografiche italiane parte in quinta con “Hammemet”. Il film a firma del regista Gianni Amelio (e distribuito nelle sale da 01 Distribution) che racconta di uno dei periodi più misteriosi della politica italiana ovvero quello del lungo esilio di Bettino Craxi ad Hammamet. E’ stato Pierfrancesco Favino ad interpretare in maniera magistrale l’ex segretario del PSI.
L’esilio ad Hammamet
Come ben sappiamo, la vita di Bettino Craxi è stata costellata di tanti successi politici ma di altrettanti guai giudiziari molto pesanti. Nel corso del 1993 e a seguito della sua testimonianza al processo Cusani (il principale processo giudiziario della stagione di Mani pulite) emersero sempre più prove contro Craxi: con la fine della legislatura e l’abolizione dell’autorizzazione a procedere, si fece sempre più vicina la prospettiva di un suo arresto. Il 15 aprile 1994, con l’inizio della nuova legislatura in cui non era stato ricandidato, cessò il mandato parlamentare elettivo che aveva ricoperto per un quarto di secolo e, di conseguenza, venne meno l’immunità dall’arresto.
Il 12 maggio 1994 gli venne ritirato il passaporto per pericolo di fuga, ma era già troppo tardi perché Craxi, si seppe solo il 18, era già in Tunisia ad Hammamet, protetto dall’amico Ben Alì; già il 5 maggio era stato avvistato a Parigi, dato che inizialmente era intenzionato a chiedere asilo politico alla Francia. Il 21 luglio 1995 Craxi sarà dichiarato ufficialmente latitante.
Quali differenze tra film e realtà?
Come dichiarato il film non vuole essere «né cronaca fedele né un pamphlet militante»: si mostra un «re caduto», la figlia che lotta per lui e un ragazzo misterioso che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.
Il regista Gianni Amelio quindi dimostra grande carattere ed esperienza nel raccontare in maniera inaspettata una storia molto misteriosa che tanto ha fatto parlare di sé visto che quello fu il periodo finale della vita di Benitto Craxi. L’ex segretario del Partito Socialista Italiano che tra gli anni 80 e 90 è stato il vero protagonista della politica italiana tra parlamento e procedimenti giudiziari.