Un incendio scoppiato a tarda sera ha mandato in fumo Città della Scienza, il museo interattivo della scienza e della tecnica realizzato a Bagnoli in un’area dell’ex Italsider. I vigili del fuoco hanno lavorato fino a stamattina per domare le fiamme. Si ipotizza il dolo. Le fiamme sarebbero state appiccate in più punti
L’ipotesi di un incendio su commissione è avvalorata dal fatto che, malgrado l’assenza di vento, ci siano stati diversi e distanti focolai. E così in pochi minuti è andato in fumo un polo – nato dall’intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis – che in una dozzina d’anni aveva guadagnato consensi e credibilità, non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese. Il primo embrione del progetto risale agli anni Novanta; nel 2001 l’inaugurazione del vero e proprio museo interattivo, man mano ampliato da successive realizzazioni. Il tutto nell’incantevole scenario di Bagnoli, il quartiere ex industriale che, conclusa l’era dell’acciaio e dell’Italsider, aveva visto proprio in Citta’ della scienza il primo simbolo concreto di un progetto di bonifica e di rinascita del quartiere. Con la Citta’ della scienza è come se fossero bruciate stasera anche quelle speranze. Fuori del museo ci sono quasi tutti i 160 dipendenti, angosciati per il loro futuro occupazionale; gli stessi timori coinvolgono i tanti che lavoravano nell’indotto creato dal museo, giunti in via Coroglio dopo aver appreso dell’incendio. L’area distrutta dalle fiamme è stimata in 10-12 mila metri quadrati, praticamente l’intero centro a eccezione del ”teatro delle Nuvole”, un corpo separato che ospitava rappresentazioni. Il custode racconta di aver visto una colonna di fumo, e di aver dato subito l’allarme: ma in pochi minuti il fuoco ha divorato i padiglioni dall’interno, diventando indomabile. Sono state ore di sgomento anche per tutti gli abitanti di Bagnoli, che temevano di rimanere intossicati dal fumo denso e nero, poi invece sospinto dal vento verso il mare aperto. I danni sono ingenti e già si pensa ad un grande concerto da organizzare nel vicino Arenile per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione della struttura rinomata per la sua capacità di spiegare dal vivo la scienza a migliaia di studenti.