A prescindere…dal plagio

-Senti, Amelia, se io insisto è perché mi trovo in difficoltà; altrimenti non ti chiederei mai una cosa del genere. L’editore mi pressa, perché da tempo si parla del mio prossimo romanzo; lui ha già fatto pubblicità, pur lasciando il mistero del titolo e dell’argomento, ma io sotto pressione non  riesco proprio a lavorare. Non è che non abbia più idee: è che sono stressato. Che cosa ti chiedo in fondo? Di passarmi quel tuo testo inedito cui tieni tanto. Se avrà successo noi due sapremo che è merito tuo.-

-Ti pare poco? Prima prendi alla leggera tutto quello che scrivo, come se fosse un passatempo infantile; poi quando sei a secco di idee, con l’acqua alla gola, lo vuoi far passare per tuo! Quante volte mi hai ripetuto che uno scrittore in famiglia era abbastanza, che se tanto mi piaceva scrivere, potevo tenere tutti i miei lavori nel computer, che l’esercizio stesso della scrittura avrebbe dovuto soddisfarmi, che uno dei due avrebbe rischiato di fare ombra all’altro. Chiuditi nello studio, isolati e fa’ il tuo lavoro. E’ assurdo quello che mi stai proponendo!-

 Corrado uscì sulla terrazza, dopo essere passato in cucina a prendere dal frigorifero un bicchiere di tè freddo; sedette davanti al tavolino, aprì il portatile e cominciò a rileggere i passi sconnessi che aveva cominciato a buttare giù, pensando di riuscire a comporli in un tutto organico. Non era cosa possibile! Non era nella situazione giusta. Se Amelia avesse ceduto, poi lui si sarebbe rimesso in carreggiata. Lo sapeva; aveva solo bisogno di una iniezione di fiducia alla sua autostima. Ma certo che avrebbe ceduto; l’avrebbe saputa convincere con i suoi argomenti. Nessuno aveva mai letto niente che fosse scritto da lei. Ora l’avrebbero letto tutti. Aveva poca importanza che ci fosse il nome suo e non quello di lei in copertina: lei sapeva e se ne sarebbe sentita onorata.

Il giorno della prima presentazione fu un vero successo. Corrado firmò dediche fino ad avere il polso indolenzito, mentre il libraio temeva di terminare le copie che aveva portato, che pure, date le previsioni, erano in numero ben superiore a quelle che si portavano di solito. Amelia osservava a distanza, delusa di dover sempre brillare di luce riflessa. Filippo, vecchio amico della coppia, si avvicinò col suo trofeo in mano, felice di esserselo accaparrato prima che le copie fossero finite:

-Corrado, complimenti; anche questo si prevede sarà un successo. Insolito e fantasioso il titolo. Che cosa intenderebbe questo misterioso “A prescindere…”?-

-Beh, lo leggerai e vedrai tu stesso come la protagonista accetti l’amore di un uomo particolare, non tenendo conto, deliberatamente, di tante situazioni che potrebbero rendere problematico il loro rapporto.- La serata si concluse con capannelli di amici felici di ritrovarsi, brindando al successo  del nuovo libro di Corrado.

Una settimana più tardi Corrado ricevette una telefonata:

-Filippo, come va? Ah, hai letto già il libro? Che cosa mi dici? Come l’hai trovato?-

-Sì sì, l’ho letto, divorato, con crescente piacere, ti dirò; ma sono rimasto stupito di tanti aspetti che non erano prevedibili. E’ come se ti fossi trasformato, se avessi acuito una sensibilità che non ti conoscevo, una fantasia, un’ironia, un senso estetico, che non sapevo ti appartenessero.-

-Dovrei preoccuparmi? L’hai trovato leggero, superficiale? Non ti è piaciuto come i precedenti?-

-Ma assolutamente no; tutt’altro: è stata una sorpresa in senso positivo. Poi mi fai quella descrizione di Alessandro, quel bellissimo architetto, amico della protagonista, che poi la ragazza trascurerà per quel ribaldo; una descrizione che, se non ti conoscessi, potrei pensare che ora tu abbia cambiato genere di interessi! Sembrava che tu soffrissi perché lei non sapeva riconoscere in lui quelle doti che tu avevi messo così bene in rilievo. Proprio strano! Ma penso che questo sia indiscutibilmente il libro più bello che tu abbia scritto. Complimenti, davvero!-

Corrado rimase in silenzio per un po’, in solitaria meditazione. Quindi, andò a cercare la moglie e la trovò in cucina, che finiva di mettere in ordine, per poi rinchiudersi nel soggiorno col suo computer personale, a scrivere, come suo solito.

-Amelia, sentiti fiera di noi ! Ha appena chiamato Filippo per congratularsi per il libro: ha trovato espressioni di grande entusiasmo per descriverlo! Però, mi è venuta una curiosità. Ti sei ispirata a qualcuno per creare una figura così importante come è quella di Alessandro?-

Foto di copertina generata con Copilot per Cinque Colonne Magazine