Quello dell'accoglienza degli stranieri è un tema molto delicato. Oggi parliamo di un progetto che aiuta chi viene da lontano a sentirsi a casa
Accoglienza stranieri: tema molto delicato. Chi arriva nel nostro Paese approda nelle università o scappa da guerre e da povertà in cerca di un futuro dignitoso. Quando si calca il suolo di un Paese straniero le speranze si mescolano a una sensazione di smarrimento. Ogni strada, ogni palazzo è estraneo e mostra così tutta la sua freddezza. Poi l’incontro con gli altri studenti o un altro compagno di sventura che ha vissuto lo stesso smarrimento aiuta a orientarsi meglio. Quelle strade e quei palazzi diventano meno freddi. E’ con questo spirito che nascono le “mappe non convenzionali”. Un’iniziativa curata da Fondazione ISMU nell’ambito di “NEAR- NEwly ARrived in a common home”. NEAR è il progetto europeo che mira a favorire il percorso di integrazione di stranieri neoarrivati e studenti internazionali nei Paesi di accoglienza. Francesca Locatelli, project leader del progetto NEAR e responsabile dell’Ufficio Comunicazione di Fondazione ISMU, ci racconta come si fa a far sentire a casa una persona straniera.
L’idea delle mappe non convenzionali è quella di offrire a un neoarrivato in città, chiunque esso sia, indicazioni e consigli utili ad ambientarsi nei quartieri, a “sentirsi più a casa”. I luoghi “non convenzionali” che compaiono nelle mappe di NEAR indicano tanti angoli interessanti e curiosi, ma anche posti che evocano emozioni (positive o negative), storie e ricordi raccontati dai beneficiari del progetto e da chi vive la città già da tempo. Tra i luoghi suggeriti nelle mappe troviamo: angoli di verde nascosti, associazioni di riferimento per il quartiere, un posto dove gustare il gelato più buono della zona, piazze e punti di incontro, il cinema dove ammirare un bel film, ma anche una libreria particolare o una panchina dove riposarsi dal significato simbolico.
Le mappe non convenzionali sono frutto di un processo di coprogettazione realizzato con i beneficiari del progetto. I primi protagonisti di questo lavoro sono i migranti della diaspora (community agents), coinvolti in NEAR nell’ambito di un percorso di empowerment conclusosi in un workshop sulle mappe. I 15 mentors hanno condiviso le loro storie ed emozioni legate al proprio vissuto della città, arricchendo così le mappe.
Dai laboratori organizzati con le scuole primarie sono emersi invece i “luoghi del cuore” dei bambini neoarrivati e dei loro compagni: un parco giochi, la piscina, il gelataio preferito o anche il centro commerciale… Nella elaborazione delle mappe sono stati coinvolti anche associazioni di quartiere, cittadini e studenti universitari. Ovviamente chiunque può continuare a contribuire all’implementazione delle mappe segnalando via mail nuovi luoghi di interesse.
Le azioni del progetto NEwly ARrived in a common home- NEAR culmineranno in autunno con una caccia al tesoro, organizzata nelle 4 le città del progetto – Milano, Perugia, Lisbona e Nicosia.
A Milano la caccia al tesoro sarà realizzata a metà ottobre e nella Zona 2 di Milano – quella interessata dal progetto. Le tappe andranno a toccare in particolare alcune tappe tra Gorla e il Naviglio della Martesana, per toccare via San martini sino al Parco Trotter.
La caccia avrà come protagonisti giovani e studenti universitari, ma sarà aperta anche a tutta la cittadinanza, il quartiere e a chiunque – cittadino o neocittadino – che vorrà vivere un momento di conoscenza, di condivisione e di gioco. La caccia al tesoro terminerà con una festa per tutti i partecipanti. Tutti i dettagli e le modalità di iscrizione saranno disponibili da metà settembre sul sito della Fondazione ISMU www.ismu.org e di NEAR https://www.nearproject.eu/en/ .
“Casa è il luogo dove ti trovi adesso” è un po’ il claim di questo progetto e su cui sono state costruite le molteplici azioni che stiamo realizzando. Per raggiungere questo obiettivo occorre sicuramente qualcuno che all’arrivo fornisca informazioni e indicazioni utili ad orientarsi nella nuova città. E’ importante che le indicazioni siano fornite in lingua. Per questo NEAR ha puntato sulla formazione e sull’empowerment dei Community agents, figure chiave in grado di fungere da mentor per i neo-arrivati. Sono poi sicuramente utili anche strumenti come le mappe, che saranno tradotte anche in più lingue (quella di Milano sarà anche in arabo e inglese).
Pensiamo che per fare sentire a casa chi nella città è appena approdato serve anche attivare un processo di fiducia reciproca, conoscenza e scambio interculturale tra i migranti e le comunità locali, costruendo un senso di appartenenza ad un’unica “nuova casa comune”, questa è la grande sfida di questo progetto, un processo perciò che richiede tempo e sforzi, a cui – al termine di 2 anni di attività – speriamo di aver contribuito anche solo in piccola parte.
In copertina foto di timothy green da Pixabay
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