Nasce all’’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifn) di Milano il computer quantistico che supera la concorrenza di Google!
Matteo Paris dell’Università Statale di Milano e Marcello Restelli del Politecnico di Milano sono i papà di quella che è destinata ad essere una delle maggiori mete scientifiche che l’uomo del terzo millennio potesse ambire a raggiungere.
Enrico Prati ha cercato di far capire anche a noi comuni mortali che: “Analogamente ai computer convenzionali, in cui i bit sono sottoposti ai calcoli attraverso dalle porte logiche, anche nei computer quantistici è necessario impiegare porte logiche quantistiche, che però vanno programmate da una sorta di sistema operativo che conosce quali sono le operazioni realizzabili. Tuttavia esistono molte versioni diverse di hardware che forniscono differenti operazioni realizzabili, come un piccolo mazzo di carte da gioco da cui scegliere”.
Cnr il computer quantistico è italiano
Il team di scienziati ha, invece, sovvertito tutto inventandosi un programma che procede alla scrittura in contemporanea per tutte le porte logiche e tutto questo attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale ma in maniera diversa dal concorrente Google.
Lorenzo Moro del Cnr tiene a sottolineare che “Il nostro modello supera un brevetto simile di Google, che usa l’intelligenza artificiale dopo l’addestramento ma solo per una porta logica alla volta. Poi è richiesto un nuovo addestramento. Dopo una fase di addestramento, che va da qualche ora a un paio di giorni, l’intelligenza artificiale impara a costruire nuovi pezzi per ogni porta logica quantistica, partendo dalle operazioni disponibili, ma impiegando solo pochi millisecondi”.
Cnr il computer che batte Google
Erik Lucero, Lead Engineer del Google Quantum AI precedentemente aveva bene introdotto il tema di questa nuova frontiera di computer dichiarnado che: “Guardando avanti di dieci anni, molte delle più grandi sfide globali, dai cambiamenti climatici alla gestione della prossima pandemia, richiederanno un nuovo tipo di computing” riferendosi appunto alle nuove macchine quantistiche.
Lo stupore è quanto meno dovuto nel constatare quanti progressi la scienza fa e quanti siano sbalorditivi gli obiettivi che si possono raggiungere.