Le persone che si sono dedicate all’alimentazione vegana e/o vegetariana son aumentate di parecchio, specialmente negli ultimi anni, fra condanne alle carni rosse e movimenti animalisti, l’opinione pubblica è stata sensibilizzata e, forse, condizionata nei confronti di certe tematiche relative all’alimentazione.
Che si adotti una certa alimentazione per convinzione, per condizionamento o semplicemente per moda, non ha importanza, quello che bisogna sapere è che in molti casi ne fanno le spese i bambini e, ancor più spesso, i neonati, specialmente se allattati al seno di madri vegane. Sono tanti, infatti, i casi di bambini ricoverati per carenza di vitamina B12 a dimostrazione del fatto che le scelte dei genitori troppe volte condizionano il benessere dei propri figli.
Oggi in Italia almeno una persona su dieci evita la carne, dato che sembra destinato a crescere tanto che ad Aprile a Milano è nato un nido total vegan a dimostrazione del fatto che vegani e vegetariano sono molti di più rispetto a qualche anno fa.
Le percentuali dei bambini carenti di vitamina B12 non sono ancora chiare poiché si conoscono soltanto i casi più eclatanti, quelli che necessitano del ricovero ospedaliero.
La vitamina B12 è un elemento essenziale per l’organismo e si trova prevalentemente nelle carni, pesce, uova e latte. Per integrare l’alimentazione dei più piccoli o, almeno metterli al riparo dal rischio di ricovero, basterebbero solo 3 gocce al giorno. Queste, le informazioni dell’area nutrizione della Federazione Italiana Medici e Pediatri. Con qualche supplemento sarebbe possibile anche far seguire ai bambini una dieta vegana, tuttavia, in età così tenera il fabbisogno dei nutrienti è talmente complesso e intricato che sarebbe difficile stabilire le esatte quantità da aggiungere.
La carenza di vitamina B12 compromette principalmente la formazione dei neuroni, ne deriva che i danni più gravi riguardano proprio il cervello e lo sviluppo psicomotorio del bambino. Molte volte ci vuole un po’ di tempo per stabilire la diagnosi in quanto non facilmente individuabile molti sintomi sono tipici di molte altre diagnosi. Più frequentemente il piccolo paziente è sonnolento, non reagisce agli stimoli esterni, presenta movimenti involontari e muscoli più lenti. Anche dopo anni di ritorno a una dieta adeguata di riabilitazione i piccoli possono soffrire ancora di ritardi psicomotori.
Proprio per la gravità di tali casi, non è raro che alcuni finiscano in tribunale, i medici, infatti, sono tenuti a segnalare alla procura le problematiche più gravi.
Nel Luglio del 2015 all’ospedale Meyer di Firenze è stato ricoverato un bambino di circa 11 mesi che non riusciva a stare seduto. I genitori vegetariani, in seguito alle indagini mediche, sono stati indagati per maltrattamento di minori. In alcuni casi i genitori in buona fede provvedono a integrare l’alimentazione ma in altri si arriva a richiedere addirittura un assistente sociale per la somministrazione dei pasti.