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Cambiamenti nella scuola italiana: dagli istituti tecnici al voto di condotta

Voto di condotta, sospensioni e istituti tecnici, Queste alcune delle novità per la scuola italiana che sono uscite dal recente Consiglio dei Ministri

Che la scuola italiana abbia bisogno di cambiamenti non è di certo una notizia sconvolgente. Il governo Meloni, però, sta lavorando a dei cambiamenti riguardo due aspetti: gli istituti tecnici e il voto di condotta. I nuovi provvedimenti sono stati approvati dal recente Consiglio dei Ministri (nel quale sono stati approvati anche il nuovo codice della strada e il nuovo Decreto Migranti) dovranno essere approvati dal Parlamento. Di cosa si tratta, quindi? Andiamo a vederlo nel dettaglio in questo articolo.

Cambiamenti nella scuola italiana: il voto di condotta

Un ruolo “nuovo” per il voto di condotta. Comunemente noto come un voto “marginale” e poco influente per il futuro scolastico dello studente, il nuovo provvedimento emanato dal MIUR vuole dare “lustro” al voto di condotta. Per le scuole medie, esso farà media con le altre materie e sarà determinante per l’accesso all’esame finale della scuola secondaria di primo grado. Alle superiori, invece, arriva la novità: viene introdotta la possibilità di assegnare un debito allo studente che riceve un 6 in condotta, il quale dovrà sostenere un esame di educazione civica.

Le “nuove” sospensioni

Cambiano anche le sospensioni. Per quelle inferiori a due giorni, anziché essere allontanati dalla scuola, gli studenti che le ricevono continueranno a frequentare le lezioni, con maggiore impegno e studio. Sopra i due giorni, invece, lo studente dovrà svolgere «attività di cittadinanza solidale» presso strutture convenzionate. Il Ministro Valditara ha voluto commentare questi nuovi provvedimenti a margine dell’ultimo Consiglio dei Ministri in questo modo:

La riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto

Come cambiano gli istituti tecnici e professionali?

Anno scolastico 2024-2025, questo l’anno in cui avremo i primi effetti della “riforma degli istituti tecnici e professionali“. Addio al “classico format” di 5 anni per fare spazio ad uno sperimentale 4+2. Gli studenti, infatti, alla fine del percorso quadriennale, proseguiranno i loro studi per un altro biennio negli Its Academy, che nei piani del governo Meloni dovranno essere delle sorti di “campus tecnologici professionali”, nei quali prevarrà di gran lunga l’istruzione pratica. Anche per questa importante novità c’è il commento del Ministro Giuseppe Valditara:

Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di Serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo.

Foto di WOKANDAPIX da Pixabay

Mario Tortoriello

Cerco di unire la passione per la scrittura e la comunicazione con l'impegno sociale ed attività nel terzo settore. In tasca la mia laurea in Scienze Politiche alla Federico II. Appassionato di fumetti, videogiochi e cinema di genere. Tifosissimo del Napoli e appassionato di calcio e sport. Cinque Colonne è per me una grande palestra per apprendere e praticare ogni giorno questo meraviglioso mestiere.

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