Il cambiamento climatico in Italia quanto ci costa? Il nostro Paese in Europa è tra quelli che subiscono maggiori perdite economiche dovute a eventi climatici estremi. Ondate di calore, nubifragi, siccità sono gli eventi più ricorrenti. A fare una stima delle perdite economiche causate dal cambiamento climatico è The European House – Ambrosetti che ha presentato la sua ricerca durante la sesta edizione di “Community Valore Acqua per l’Italia”.
Il cambiamento climatico in Italia: come si manifesta
The European House – Ambrosetti (TEHA) è un gruppo di professionisti che opera nel campo della consulenza aziendale. Supporta le aziende attraverso piani aziendali personalizzati su diverse tematiche tra le quali la sostenibilità ambientale. Nel corso della convention che riunisce 42 tra aziende e istituzioni della filiera idrica, TEHA ha fornito una fotografia di quelli che sono gli effetti del cambiamento climatico. Ha analizzato gli eventi climatici che si consumano maggiormente e la loro ricaduta sulle finanze.
Ricaduta che in nove anni è aumentata di 5 volte. Parliamo, infatti, di un +490% dal 2015 a oggi, percentuale più che doppia rispetto alla media europea.
I maggiori danni economici sono provocati da alluvioni, evento di media entità genera il 44% della spesa, seguono le tempeste (34%) e le ondate di calore (14%). Inoltre su 20 regioni, 12 vivono una situazione di elevato “stress idrico“. Le regioni più colpite dal problema sono Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia.
I settori più colpiti dal cambiamento climatico
Lo studio di THEA individua uno dei settori più colpiti dal cambiamento climatico nell’agricoltura che sta vedendo un graduale calo della produzione di prodotti tipici mediterranei. Tra il 2022 e il 2023, la resa del miele è diminuita del 70%, quella delle pere del 63%, per le ciliegie parliamo di un -60% mentre per l’olio d’oliva la contrazione è del 27%. Calo più contenuto per le coltivazioni di vino e pomodori che si sono entrambe attestate su un -12%.
Grande difficoltà anche per il settore idroelettrico. L’Italia, infatti, rischia di perdere capacità idroelettrica se la temperatura continua a salire. Nello specifico, secondo gli autori della ricerca, si dimezzerebbe se la temperatura del riscaldamento globale aumentasse di 2° e si ridurrebbe di tre volte se la temperatura aumentasse di 3°.
In Italia quest’anno l’aumento della temperatura stimata è di 1,75°.
Climate change: quanto mi costi?
Quanto ci costa, dunque, il cambiamento climatico? In Italia, il cambiamento climatico costa 284 euro ad abitante, cifra che ci colloca parecchio al di sopra della media europea. Situazione simile per la Spagna, dove il cambiamento climatico costa 221 euro ad abitante, e l’Ungheria che registra una ricaduta economica pari di 214 euro ad abitante. Paesi come Germania e Francia, invece, sono vicini alla media europea. In entrambi la spesa per abitante ammonta a 116 euro.
Grecia, Danimarca, Lituania e Polonia, di contro, registrano una bassissima quantità di eventi estremi.
Il problema della siccità richiede, secondo gli studiosi, un approccio sistematico dando maggiore centralità delle autorità di bacino e gestendo la risorsa idrica in modo più integrato.
In copertina foto di PublicDomainPictures da Pixabay