Per l'appuntamento odierno di Setteversi vi proponiamo cinque racconti. Questi testi prendono nuovamente ispirazione dall'illustrazione di Clelia LeBouef
Per l’appuntamento odierno di Setteversi vi proponiamo nuovi cinque racconti brevi. Questi testi, scritti da vari autori, prendono nuovamente ispirazione dall’illustrazione di Clelia LeBouef. Buona lettura.
La signora Adele fa il ragù, vapore e profumo invadono la facciata. Ha a pranzo i parenti serpenti, ma la tradizione innanzitutto. Lo strillone di sopra raglia contro i limoni, l’albero è enorme, toglie o’ sule, un frutto gli cadrà in testa e lo farà uscì pazz. Io ho il grembiule, ma abito e valigia sono pronti e tra poco sparirò. Voglio vivere, non diventare vecchia e secca come comare Maria, il cui unico svago è stare alla finestra con occhi spiritati. Ho conosciuto un americano che mi porta in Texas. Amo Napule paisà, ma fa’ l’americana è n’ata what.
Ascoltami, i ciuchini laureati si muovono soltanto fra i balconi dai nomi poco usati: rossi fumosi o scheletri. Io, per me, amo i palazzi che riescono ai frondosi dossi dove in ringhiere bianco steccate agguantano intrallazzi qualche affacciata arzilla.
Buongiorno Signora Morte, bella giornata eh? – Buongiorno Caterina, avessi gli occhi per vederla! Però le ossa non scricchiolano, dev’essere bella. – Ha saputo la notizia!? Napule è ‘mpazzuta di felicità! – Non me ne parli! Antonio Esposito, secondo piano, ottantanove anni, tifoso onorario del Napoli, stanotte m’ ha fatto fare gli straordinari: “È arrivato Maradona!” il cuore fibrillava e invece di morire s’ è ripreso! – Non vi pigliate collera. Anche la signora Clotilde è felice, non sa più chi è, ma sta cantando a fronna ‘e limone. – Caterina, ce lo prendiamo un bel caffè? – Non oggi, Signora Morte, é troppo bello pe’ muri’! Giusto due note per chi non conosce detti e simboli di Napoli. Il somarello, o’ ciuccio, è il simbolo del Napoli, e “cantare a fronna e’ limone”, è un modo di dire che si riferisce a uno stile di canto, con la voce “tremula” (vibrato) e piena, che viene assimilato al movimento delle fronde di limone scosse dal vento. É una tecnica di canto antica e popolare.
Quando ho preso in affitto l’appartamento mi avevano assicurato che qui non avrei avuto problemi ad avere clienti. Invece volete sapere come è andata ? Dunque o Ciuccio si affaccia in continuazione e raglia. La Signora fa l’amore con i limoni e io ho imparato a memoria “Dimmi quando, quando ” e soprattutto ” Maradona è chiù mejo ‘e Pelè – In compenso si può prendere ‘O sole nudi.
Sono seduta ai tavoli della pasticceria di Sal De Riso a Minori, nella mia bella costiera amalfitana e addento una delle sue meravigliose creazioni pasticciere. … Oddio che buone! Socchiudo gli occhi e, mentre filtro la luce del sole tra le ciglia, sento il profumo dei limoni e della crema di limoncello che sorseggerò una volta a casa. Casa, eh già! Mi sono trasferita al Nord perché sono un’insegnante elementare supplente, quando parto mi porto nella valigia ‘o sole ‘o mare e i profumi ma anche tante cosine buone da mangiare! E così ho comprato un vassoio di sfogliatelle e dolci nella pasticceria più buona che c’è al mio paese: li farò assaggiare alla Deborah, la mia collega milanese che a furia di pensare alla linea sembra uno scheletro!
E pure al professor Notari, che guarda sempre il cielo attraverso il fumo del suo sigaro (profumato, per carità!) e non si sa a che pensa. Poi voglio regalarne uno alla signora Adalgisa del primo piano, quella che si picca di fare i dolci migliori del mondo: sono sicura che mi chiederà la ricetta e “ammoscerà ‘e rrecchie”! Poi ne regalerò due a quel somaro del primo piano, quello che non si è ancora accorto dei miei occhi dolci, quell’atleta di pallacanestro che quando mi incontra per le scale mi guarda (letteralmente) dall’alto in basso ma sono sicura che davanti a un dolce mi fa pure una dichiarazione d’amore (come si chiamava un tempo!). Ecco. Con questo dolce in bocca mi sembra meno amaro il mio ritorno al lavoro. E con il mio incarto di paste e pastarelle, mi avvio baldanzosa verso la stazione dei treni!
Illustrazione di Clelia LeBouef
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