La crisi alimentare è una delle emergenze che ha afflitto questo 2022 ormai al termine. Emergenza che intreccia geopolitica, agricoltura e sostenibilità
Crisi alimentare 2022: apriamo oggi un’ampia pagina nella quale parleremo di una delle emergenze più pressanti dell’anno che volge al termine. La crisi alimentare è una delle manifestazioni più eclatanti delle disuguaglianze che si consumano sul pianeta. I Paesi più colpiti sono quelli con una storia complessa alle spalle. Paesi dell’Africa in primis dove oltre ai disagi provocati da guerre e cambiamenti climatici mancano le competenze necessarie per fare il salto di qualità. Gli effetti della guerra in Ucraina, scoppiata lo scorso febbraio, si avvertono non solo in Europa ma in misura globale. Con Pietro Terna, professore ordinario di Economia politica dell’Università di Torino in pensione, abbiamo ragionato di crisi alimentare e dei suoi legami con la geopolitica.
Contano moltissimo le collocazioni nei flussi del commercio mondiale, a loro volta in gran parte conseguenza delle gerarchie politiche internazionali.
Le spiegazioni delle disuguaglianze nel mondo sono molte e ciascuna di per sé insufficiente. La risposta spesso ripetuta è che buone istituzioni e libertà economica sono il motore della prosperità, perché sono di incentivo all’introduzione del progresso tecnologico. Non è così semplice, purtroppo. Le differenze che si misurano tra le diverse aree sono dovute in gran parte al diverso grado di complessità dei beni prodotti, importati e esportati e la crisi alimentare, con le sue ulteriori diseguaglianze, è fortemente influenzata dal grado di sviluppo delle diverse economie.
La ricchezza dei prodotti di un’area sta nella loro complessità, che è know-how incorporato. Considerando il fenomeno nel tempo vediamo la curva ascendente e poi discendente della Russia; la corsa positiva della Cina; la costanza ad alto livello di Stati Uniti, Germania, ma anche Italia; l’immobilità, ai livelli più bassi, di gran parte dell’Africa.
Come si può operare per trasferire le competenze? Spostando persone per avviare iniziative, anche con investimenti diretti all’estero, che siano profondamente rispettosi della cultura e delle relazioni sociali del Paese di destinazione, con un processo positivo di contagio di competenze!
Il mondo sta affrontando l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari che colpisce soprattutto i Paesi poveri e in via di sviluppo. Anche prima che il COVID-19 riducesse i redditi e interrompesse le catene di approvvigionamento, la fame cronica e acuta era in aumento a causa di fattori quali conflitti, condizioni socio-economiche, rischi naturali, cambiamenti climatici e parassiti.
Le perturbazioni causate dalla guerra in Ucraina hanno aumentato la pressione sui prezzi, con la probabilità che i costi rimangano elevati nel prossimo futuro e che spingano altri milioni di persone verso un’insicurezza alimentare acuta.
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