“Basta ai concorsi carta e penna” con questa affermazione, il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha annunciato il Decreto semplificazioni di prossima uscita. Dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, Brunetta annuncia quelle che saranno le novità nell’ambito delle procedure concorsuali. Il Decreto semplificazioni arriva nella stagione finale (o almeno si spera) della pandemia che in più di un anno ha avuto effetti drammatici non solo sulla salute ma anche sull’economia e il lavoro.
Arriva il Decreto semplificazioni: quali regole
Abcd: è questa la strategia che sottende al dl semplificazioni che sarà pubblicato alla metà del mese di aprile. Accesso, Buona amministrazione e semplificata, Capitale umano e Digitalizzazione. Un documento che eliminerà quegli strumenti che hanno impedito la reale semplificazione nel nostro Paese e ne comprenderà di altri molto importanti come la class action. Nell’ambito della pubblica amministrazione, uno dei problemi riscontrati, e che la pandemia ha accentuato, è stato proprio la mancanza di personale adeguatamente formato e la mancanza di un turn over. Ai pensionamenti non sono succeduti nuove assunzioni.
Lo sblocco dei concorsi
E proprio in materia di concorsi, si preannunciano le prime novità sul possibile contenuto del decreto semplificazioni. L’accordo raggiunto con il CTS prevede la ripresa a breve dei concorsi che erano stati bloccati a causa della pandemia. Si svolgeranno anch’essi con procedure semplificate: in modalità online in luoghi dedicati. Il primo concorso a svolgersi sarà quello per l’assunzione di 2.800 tecnici al Sud. Un banco di prova che testerà non solo le nuove procedure ma anche l’ambizioso target dei 100 giorni dalla pubblicazione del bando.
Divario Nord Sud
L’ultimo rapporto del Cnel ha rilevato che tra gli effetti della pandemia sul nostro Paese c’è l’accentuazione del gap tra Nord e Sud. Un divario che incide non solo sulle infrastrutture e le possibilità di ogni cittadino ma anche sull’aspettativa di vita. Secondo la Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro l’effetto “più drammatico del Covid è l’accentuazione del divario Nord-Sud nella speranza di vita che, mentre a livello nazionale continua ad essere la seconda più alta d’Europa, presenta difformità significative tra le città di Milano e Napoli fino a 3 anni, che aumentano a 10 se si considerano le fasce sociali più povere del Mezzogiorno e quelle più ricche dell’Italia settentrionale“.
In copertina foto di Baku