Storie

Diagnosi precoce Alzheimer con biosensore

Un biosensore, simile ai dispositivi per la misurazione del glucosio nel sangue, rileverebbe un marcatore per il morbo di Alzheimer consentendo così una diagnosi precoce

Diagnosi precoce Alzheimer sempre più vicina grazie a un biosensore. Il dispositivo miniaturizzato è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico Il e il Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sapienza Università di Roma. Un particolare microRNA rilevabile in campioni di siero umano potrebbe rivelarsi un marcatore coinvolto nella malattia di Alzheimer. Per capire bene come funziona il biosensore e quale possa essere il suo futuro abbiamo intervistato Stefano Cinti, Professore associato di Chimica Analitica presso Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II.

Professor Cinti, su quale presupposto si basa il biosensore miniaturizzato per contrastare l’Alzheimer?

Stefano Cinti

Il biosensore realizzato sfrutta il riconoscimento selettivo di una filamento di miRNA candidato ad essere un marcatore della malattia di Alzheimer. In pratica, se il miRNA-29-a oggetto dello studio verrà validato come marcatore, il biosensore potrà dare risposte in tempi veloci riguardo la presenza e la variazione di tale miRNA sia per scopi diagnostici che di valutazione della efficacia terapeutica.

Come funziona il bio-sensore, viene inserito all’interno del corpo umano?

Un biosensore è un piccolo dispositivo analitico miniaturizzato in cui un elemento di riconoscimento è in intimo contatto con il sistema di trasduzione del segnale. Un classico esempio è il biosensore con cui quotidianamente i diabetici monitorano il livello di glucosio nel sangue. La tecnologia è stessa, si tratta di biosensori elettrochimici, e nel nostro caso è possibile valutare la presenza di tracce di miRNA in gocce di liquidi biologici.

Quando questa tecnologia sarà disponibile a chi sarà rivolta, a tutti coloro che ne faranno richiesta o si individuerà un platea “predisposta” alla malattia?

Se tutti gli studi sulla validità di questo miRNA come marcatore per la diagnosi precoce dell’Alzheimer verranno confermati, il biosensore oggetto dello studio potrà essere utilizzato da chiunque, senza la necessità di utilizzare un laboratorio di analisi.

Abbiamo imparato a conoscere il termine RNA durante la pandemia in riferimento ai vaccini. RNA significa futuro, presente o addirittura già passato?

RNA significa un tassello fondamentale per la nostra salute e la cura della stessa. Dal punto di vista biosensoristico i filamenti di RNA, i miRNA in particolare, rappresentano una enorme fonte di informazioni che può aiutare tutti gli addetti ai lavori, medici e pazienti, ad essere più incisivi nel trattamento delle malattie.

In copertina foto di H. B. da Pixabay

Serena Bonvisio

Giornalista pubblicista, ha al suo attivo collaborazioni con diverse testate locali e nazionali, nonché esperienza di radio e ufficio stampa. Il web è come il primo amore... non si scorda mai.

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Serena Bonvisio

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