Mario Draghi ha proposto di far recuperare i mesi di scuola persi a causa della pandemia con lo svolgimento in estate della lezioni a scuola.
Il presidente incaricato Draghi ha proposto di far recuperare i mesi di scuola persi a causa della pandemia con lo svolgimento in estate della lezioni a scuola. La reazione dei sindacati degli insegnanti è stata durissima.
Mario Draghi non ha intenzione di perdere tempo. E uno dei primi provvedimenti che il nuovo governo potrà porre all’attenzione del Parlamento sarà quello del recupero dei giorni di scuola perduti a causa della pandemia. Come? Attraverso una revisione del calendario. Il premier incaricato lo ha proposto alle delegazioni dei partiti incontrate alla Camera. Una ipotesi è quella di tornare tra i banchi anche nel periodo estivo, sino a fine giugno o anche oltre. Si tratta ovviamente di ipotesi, un’idea proposta che attualmente non ha alcun riscontro con la realtà.
Ma l’idea pare non piacere troppo agli insegnanti. Un sondaggio condotto da Orizzonte Scuola evidenzia la contrarietà dei docenti a un eventuale prolungamento delle lezioni. Su quasi 13mila insegnanti che hanno partecipato all’indagine, oltre 11mila si sono detti contrari all’idea di fare scuola fino a giugno o oltre. Solo poco più di 1.500 hanno invece accolto l’ipotesi positivamente. Contrari anche alcuni commenti postati dagli studenti.
L’idea di tenere aperti gli istituti scolastici almeno fino a fine giugno è stata immaginata per la prima volta dalla ministra in carica il 6 dicembre scorso. “È una proposta che il ministero dell’Istruzione ha fatto alle Regioni in questi giorni”, disse Azzolina alla trasmissione L’Aria di domenica in onda su La7. “È possibile allungare il calendario se si sono perse delle lezioni. Si può pensare a giugno. Dobbiamo guardare alle strutture che abbiamo: ad agosto non si può fare scuola, a giugno sì”. Immediate le reazioni delle organizzazioni sindacali: “Non esiste. Sarebbe rinnegare il lavoro fatto a distanza. O si interrompono le lezioni in presenza o a distanza oppure ogni altra soluzione renderebbe vano il grande lavoro portato avanti da migliaia di insegnanti”, affermò il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico. Si tratta di “una proposta che offende la professionalità di tutti gli insegnanti impegnati ormai da mesi nella Didattica a distanza”, è stata la reazione di Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti. “Un’idea inopportuna quella della ministra“, per la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi. “Ci sono scuole dove l’attività non si è mai interrotta, anzi, ci sono scuole in cui si è sempre lavorato tra mille difficoltà”.
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