E’ stata la mano di Dio è il film che rappresenterà l’Italia al più prestigioso premio del cinema. La procedura è iniziata: Paolo Sorrentino, dopo la presentazione a Venezia e ben due riconoscimenti, è ora stato designato ufficialmente dalla Commissione selezionatrice istituita dall’ANICA per conto dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences al premio Oscar 2022
E’ solo l’inizio, ovviamente, del cammino che potrebbe portare il regista napoletano a salire di nuovo sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles il 27 Marzo prossimo alla 94ma edizione degli Academy Awards per la categoria “International Feature Film Award”.
Il passo successivo sarà l’inclusione nella shortlist dei quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy il 21 dicembre, poi, l‘8 febbraio 2022 ci sarà l’annuncio della cinquina delle nomination per l‘International Feature Film Award.
Alberto Barbera, Nicola Borrelli, Francesca Calvelli, Edoardo De Angelis, Piera Detassis, Andrea Goretti, Benedetto Habib, Federica Lucisano, Paolo Mereghetti, Lucia Milazzotto e Anna Praderio questi i nomi dei componenti la commissione che ha scelto il film autobiografico di Sorrentino come quello più degno di rappresentare il nostro Paese.
E’ stata la mano di Dio, Sorrentino e l’Oscar e non è la prima volta
Sorrentino non è nuovo all’appuntamento avendo già vinto il prestigioso premio per “La grande bellezza” nel 2014 portando alla ribalta una Roma composta di un’umanità cinica e decadente eppure capace di una poeticità e di una bellezza, appunto, fuori dal normale.
Oggi Sorrentino propone una storia diversa, più intima e personale anche se co-protagonista della pellicola che parla autobiograficamente della sua giovinezza resta pur sempre Napoli.
Quella città in fermento perché all’epoca della narrazione, i primi anni ’80, arrivava in città quel Diego Armando Maradona che avrebbe portato il primo ed il secondo scudetto a Napoli con l’intermezzo di una coppa Uefa e che lui profeticamente indicava fra le sue muse ispiratrici già nel 2014.
La tragedia familiare che lo ha segnato viene raccontata con mano lieve, eppure accorata, come solo un grande artista fa.
E’ stata la mano di Dio, Sorrentino, l’Oscar e l’arte cinematografica
Al di là del facile e bieco campanilismo, che comunque non è una dote che abbiamo, crediamo si debba riconoscere che Paolo Sorrentino è una dei maestri del cinema contemporaneo che riesce a portarci nei suoi racconti con un’autorevolezza ma al contempo con una leggerezza che fa rivalutare la lentezza dello scorrere del tempo nel frenetico vivere quotidiano.
Sorrentino è una boccata d’aria ed anche di bellezza stilistica e contenutistica che gli permette di porgersi allo spettatore con uno stile tutto suo e riconoscibile.
L’arte, quando è tale, è soggettiva ed opinabile potrebbe dire qualcuno ed è indubbiamente vero ma proprio il fatto che ci si possa discutere e far nascere il confronto costruttivo di più tesi è quanto di più oggettivo e di crescita intellettuale ci si possa augurare.