Energia. Una buona notizia per famiglie e imprese: il prezzo dell’elettricità è sceso del 18% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Un risultato importante in un contesto segnato ancora dall’incertezza geopolitica e dalla volatilità del mercato energetico. Merito, in buona parte, della crescita delle fonti rinnovabili, in particolare del fotovoltaico, che si conferma la tecnologia chiave della transizione energetica italiana.
Lo evidenzia l’ultimo Osservatorio Fer di Anie Rinnovabili, associazione di Anie Confindustria, realizzato su dati Terna, che fotografa un 2024 positivo per il settore: oltre 7.480 MW di nuova potenza installata, di cui 6.795 MW da fotovoltaico, con una crescita del 29% rispetto al 2023 della capacità di generazione.
“Le rinnovabili non sono solo una scelta ambientale, ma una leva concreta per abbattere il costo dell’energia – afferma Andrea Cristini, presidente di Anie Rinnovabili – Il calo dei prezzi è un primo effetto tangibile, ma per consolidare questo trend e raggiungere gli obiettivi al 2030 servono almeno 10 GW di nuova capacità all’anno”.
Energia: rinnovabili
Il settore fotovoltaico è cresciuto soprattutto nelle taglie medio-grandi, sostenuto dalle semplificazioni normative e dalla spinta delle imprese verso l’autoconsumo. In forte espansione gli impianti utility scale da oltre 1 MW, mentre il segmento residenziale rallenta del 27%, anche a causa della fine del superbonus.
Nel 2024 le fonti rinnovabili hanno coperto il 42% del fabbisogno elettrico nazionale, raggiungendo una produzione complessiva di 130 TWh (+14% rispetto al 2023): un risultato storico, ma ancora distante dagli obiettivi del Pniec – evidenzia Anie – che prevede 228 TWh di potenza rinnovabile installata entro il 2030 (oggi siamo a 73,5 GW).
Il messaggio dell’Associazione è chiaro: “Le rinnovabili abbassano i prezzi, ma per farlo su scala strutturale serve una forte accelerazione degli investimenti e la rimozione delle barriere burocratiche”.
“L’Italia ha un ruolo strategico nella transizione energetica – dichiara Cristini – ma per consolidare la propria competitività deve superare le barriere burocratiche e rafforzare una filiera industriale ancora frammentata. Il dato del +25% di crescita riscontrata dalle Fer 2024 ci conferma che la strada della transizione è avviata e che la tecnologia trainante oggi è il fotovoltaico.
Nei prossimi cinque anni sarà necessario installare almeno 70 GW di nuova capacità rinnovabile, oltre 10 GW all’anno, per allinearci agli obiettivi del Pniec e garantire la sicurezza energetica nazionale. Il settore delle energie rinnovabili e degli accumuli rappresenta un’opportunità di crescita straordinaria, con un impatto economico e occupazionale significativo ma servono politiche industriali chiare e strumenti di supporto adeguati a dispiegare gli investimenti, sviluppare economie di scala ed abbattere i costi dell’elettricità”.
(Adnkronos)
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