Bombardati da notizie che spesso confondono, strumentalizzano o peggio ancora diventano canali di disinformazione e propaganda. Non è la prima e non sarà l’ultima volta, ed è in fondo anche questo uno degli aspetti dei media: fare propaganda ed essere servi della politica. Ma quando a farne le spese sono vittime innocenti tutto si complica.
La Bbc titola: Israele sotto nuovo attacco di Hamas. Un titolo che lascia poco spazio a libere interpretazioni. A ricordare chi sono i buoni e i cattivi c’è poi anche il New York Times affermando che Hamas ha rifiutato la tregua. Una tregua di cui, come riporta l’agenzia palestinese Ma’an News, ad esserne informati sono stati solo Egitto ed Israele. Le brigate di al-Qassam dicono di non essere state contattate da nessuna entità ufficiale o ufficiosa riguardo ai termini di questa presunta iniziativa di cessate il fuoco.
La tregua allora non c’è, non esiste. Esiste sui media corporativi, network televisivi anglo americani quali CNN, FOX News, Reuters, Sky News che dichiarano che Israele accetta la proposta di un cessate il fuoco e gli stessi che poi dichiarano che Hamas sta continuando a lanciare razzi. La notizia rimbomba ed ancora una volta le parti in gioco sono quelle occidentali Israele- Usa- Uk che senza alcun dialogo con i soggetti interessati, ovvero i palestinesi, fanno e disfano. E giunge poi la benedizione dal segretario di stato americano John Kerry che sostiene il diritto di Israele a difendersi: «Non credo neppure di avere la forza necessaria per condannare abbastanza duramente questa sfacciata risposta di Hamas, che continua a lanciare razzi, di fronte agli sforzi per interrompere gli attacchi».
E gli sforzi sono quelli che vediamo a Gaza, nelle occupazioni, nei massacri e nelle bombe. Dice un attivista per i diritti umani a Tel Aviv: siamo per lo più attaccati da razzi. A Gaza invece vengono lanciate bombe pesanti. Noi abbiamo rifugi, sirene, Iron dome. Loro hanno 0.”
È anche difficile chiamarla guerra quando l’unico esercito è quello israeliano. Una superpotenza militare armata di jet F-15 da combattimento,boeing AH-64 Apache, missili Delilah, IAI Heron-1, droni e missili Jericho II. Ma la verità esce fuori dai numeri, secondo l’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem dal gennaio 2009 sono stati uccisi 565 palestinesi dalle forze di sicurezza israeliane, di morti israeliane se ne contano 38 tra civili e addetti alla sicurezza. Il chirurgo norvegese Mads Gilbert, impegnato nell’ospedale di Shifa a Gaza, in un’intervista con Safa News ha dichiarato che più di 178 palestinesi, tra cui 35 bambini e 24 donne, sono stati uccisi dai raid israeliani su Gaza da Lunedi 7 luglio.
L’attacco mediatico al terrorismo di Hamas sembra poter giustificare una guerra impari. Come ha dichiarato Mariano Leone, economista ed esperto di politica economica internazionale: “Se Hamas viene definito un gruppo terroristico, va penalizzato per gruppo terroristico e non bombardata una popolazione intera. Come se per colpire la mafia siciliana si dovesse bombardare tutta la popolazione siciliana”.
La distorsione politico – mediatica della realtà crea storie e idee distorte. Ed allora bisogna ricordare la realtà, alla gente, al web, ai media, corporativi e non. Questo è quello che scrive John Pilger a supporto della campagna di solidarietà per la Palestina: “Vorremmo ricordare alla Bbc che Gaza è sotto l’occupazione e assedio di Israele”.