Tra nome anti contagio e tante speranze hanno avuto inizio i test di ammissione alle facoltà di medicina nelle università italiane. Tanti i giovani italiani che si sono cimentati nei test dei dipartimenti di medicina o delle altre facoltà a numero chiuso. Non sono mancate critiche da chi non ha potuto sostenere il test causa covid o critiche alle misure anti contagio fuori dalle aule delle prove.
L’inizio dei test di ammissione per Medicina all’università alla Federico II di Napoli
Cancelli aperti dalle ore 8 per permettere l’ingresso in due turni ai candidati, in base alla lettera iniziale del cognome, nelle 73 aule messe a disposizione dall’ateneo federiciano.
“È andato tutto molto bene”, dichiara il presidente della commissione esaminatrice, Michele Nicolò, “forse qualche assembramento si è verificato in mattinata molto presto al di fuori del cancello dell'università”.
Per la prima volta, le prove di ammissione possono essere svolte nel comune di residenza, anche se, graduatoria permettendo, si punta ad essere ammessi ad un ateneo di un’altra città. 3.964 I presenti su 4.508 iscritti per Napoli e provincia, 161 in meno rispetto allo scorso anno quando, però, si concorreva ai soli posti messi a disposizione dalla Federico II, che per questa sessione apre le porte a 617 meritevoli, dei quali 557 per la facoltà di medicina e chirurgia e 60 per odontoiatria.
Il 7 ottobre verranno pubblicate le prime graduatorie a scorrimento. Dopo quella data i candidati avranno cinque giorni di tempo per scegliere se immatricolarsi o meno.
Covid e proteste
«La pandemia lo ha dimostrato, anche il numero chiuso va abrogato». È uno degli slogan urlati in questi giorni di test fuori dall’Università Sapienza di Roma per protestare contro il numero chiuso a Medicina, il test per l’accesso alle Facoltà in tutta Italia. All’entrata dell’ateneo romano, sono oltre 4mila i candidati divisi in diverse sedi. Lunghe le file di studenti con mascherina indossata e documenti alla mano come previsto dalle norme anti-Covid. I controlli prevedono infatti che entri uno studente alla volta. Da una parte quindi una cinquantina di ragazzi protestano contro il test d’ingresso, dall’altra centinaia di coetanei sono in coda per entrare e svolgere la prova che potrebbe far coronare loro il sogno del camice bianco.
Altre proteste arrivano da coloro che sono positivi al Covid e che essendo in quarantena non hanno potuto partecipare ai test nelle università italiane. Al momento, dal Ministero dell’Università non è arrivata una risposta esaustiva a chi è rimasto escluso dal test di ammissione alla facoltà di Medicina perché in quarantena. Tuttavia, gli esperti del dicastero sarebbero al lavoro per trovare una soluzione. L’unica cosa certa è che sul sito ufficiale è stata pubblicata una nota con la quale si informa che “il Ministero dell’Università e della Ricerca, vista la presenza di candidati destinatari dei provvedimenti sanitari di prevenzione del Covid-19 che non potranno sostenere le prove di accesso programmato, ha provveduto ad avvisare i Ministeri competenti al fine di verificare ogni eventuale possibile gestione delle suddetta situazione“.
Tuttavia, a rassicurare la carica degli studenti positivi ci ha pensato il rettore dell’Università Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, rispondendo alle domande dei giornalisti fuori dall’ateneo prima dell’inizio dei test: “E’ allo studio una soluzione, che potrebbe essere anche una altra data, da parte dei consulenti giuridici del Governo. Una soluzione che non riguarderà solo la prova di Medicina, ma tutti i concorsi nazionali pubblici”. Dunque, è probabile che nei prossimi giorni verranno comunicate nuove date esclusivamente per i candidati positivi. Ma per ora si tratta solo di ipotesi.