Uno di questi termini è pappice, parola che identifica un piccolo insetto, il tarlo, che scava incessantemente nel legno
Il "pappice" nel dialetto napoletano: significato e simbolismo
Il dialetto napoletano è ricco di termini pittoreschi e metafore che raccontano storie di vita quotidiana, saggezza popolare e tradizioni secolari. Uno di questi termini è pappice, parola che identifica un piccolo insetto, il tarlo, che scava incessantemente nel legno. Tuttavia, come accade spesso nel napoletano, il pappice non si limita al suo significato letterale, ma assume una valenza simbolica profonda, legata alla perseveranza e alla vendetta sottile.
Il pappice è un insetto minuscolo, quasi invisibile, ma capace di danneggiare lentamente mobili, travi e qualsiasi struttura in legno. Questo insetto rappresenta perfettamente l’idea di un’azione costante e insistente, che seppur lenta, porta inevitabilmente a un risultato.
In napoletano, il termine pappice viene spesso utilizzato per descrivere una persona che non molla mai, che si insinua silenziosamente in una situazione fino a ottenere ciò che vuole. Un proverbio napoletano molto noto recita: ‘O pappice se ne jette ‘a noce e ‘nce dicette: «Dammo tiempo ca te perzo» (Il tarlo disse alla noce: «Dammi tempo che ti perforo»). Questo proverbio simboleggia l’idea che, con tempo e pazienza, anche il più piccolo e insignificante degli esseri può vincere su qualcosa di apparentemente insormontabile.
Il pappice diventa, quindi, metafora di perseveranza e costanza. Nella cultura napoletana, spesso associata alla creatività, all’ingegno e alla capacità di “arrangiarsi”, il tarlo rappresenta chi non si arrende di fronte alle difficoltà, chi continua a lavorare nell’ombra fino a raggiungere il proprio scopo. Allo stesso tempo, può avere una connotazione negativa, indicando una persona insistente e fastidiosa, che non smette mai di tormentare gli altri con le proprie richieste o critiche.
Ancora oggi, il termine pappice è utilizzato nella vita quotidiana dei napoletani. Può essere un appellativo scherzoso per chi è troppo testardo o insistente, ma anche un complimento per chi non si arrende mai. Il fascino del dialetto napoletano sta proprio in questa capacità di trasformare elementi semplici della natura in simboli universali della condizione umana. Il pappice non è solo un insetto, ma un pezzo della filosofia napoletana: un monito a non sottovalutare mai la forza della perseveranza, anche quando proviene da chi, apparentemente, sembra piccolo e insignificante.
Foto di Francisco Corado Rivera da Pixabay
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