Il paese sudamericano affronta un’epidemia ormai fuori controllo, che mette a rischio la vita di migliaia di neonati e che ha colto di sorpresa le autorità colombiane. Il bilancio è di più di 31.555 di persone contagiate, di cui 5.013 donne incinte, cifre che sono stati confermate in Colombia, secondo l’ultimo censimento ufficiale accurato delle vittime pubblicato sabato che conferma il secondo paese più colpito dopo il Brasile.
Il portavoce dell’Istituto nazionale della salute (INS) in un comunicato stampa ha comunicato che 5.910 “nuovi casi” sono stati registrati la scorsa settimana. In tutto 66,1% sono donne, tra cui 5.013 casi confermati di donne in gravidanza. Il bilancio del sabato precedente era di 22,600 di cui 2.824 casi di donne incinte.
Sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, riporta anche le ultime cifre del report delle ultime 24 ore comunicato dalla Colombia, che informa che il monitoraggio dell’evoluzione dell’epidemia mostra che più della metà (56,4%) dei casi sono concentrati nei dipartimenti di Norte de Santander (il confine con il Venezuela), Huila (Sud), Cundinamarca (centro), Barranquilla (Nord) e Tolima (Sud).
La malattia, trasmessa da zanzare del genere Aedes, interessa nel paese soprattutto bambini ed adolescenti e raggiunge la massima diffusione in novembre, dopo la stagione delle piogge. La maggior parte dei vettori del virus sono asintomatica. È un’infezione silenziosa in un gruppo di persone altamente vulnerabili, donne incinte, che è associato con un risultato orribile per i loro bambini.