Storie

Intervista a Stefania Vaccaro, traduttrice della “La coppia perfetta” di Elin Hilderbrand

Intervista a Stefania Vaccaro, traduttrice della "La coppia perfetta" edito da Fanucci e scritto da Elin Hilderbrand, nota autrice americana di best sellers

Sinossi

Stefania Vaccaro è la traduttrice di La coppia perfetta edito da Fanucci e scritto da Elin Hilderbrand, nota autrice americana di best sellers.

Fresco di stampa, il romanzo racconta i molti modi in cui la famiglia può riempire la nostra vita di amore… se non ci uccide prima! La coppia perfetta è diventata anche una serie Netflix che ha appassionato milioni di telespettatori con attori del calibro di Nicole Kidman, Liev Schreiber, Dakota Fanning ed Eve Hewson 

L’estate è la stagione dei matrimoni a Nantucket e quello Otis-Winbury si annuncia come un evento memorabile. Da parte dello sposo non si è badato a spese e il ricevimento avverrà nella loro sontuosa tenuta sull’oceano. Ma quando a poche ore dal matrimonio viene scoperto un cadavere nel porto di Nantucket, ecco che tutti i partecipanti si trovano improvvisamente a essere i principali sospettati. Il capo della polizia interroga gli sposi, una famosa scrittrice di gialli e persino un membro della sua famiglia, e più indaga più porta alla luce segreti inconfessabili. Scopre così che ogni matrimonio è un campo minato e che nessuna coppia è perfetta. 

Ringraziamo la traduttrice Stefania Vaccaro che con questa bella intervista ci ha dato modo di approfondire diverse tematiche legate al preziosissimo mestiere del traduttore sempre troppo poco valorizzato.

Intervista a Stefania Vaccaro, traduttrice della “La coppia perfetta”

Salve Stefania e benvenuta su Cinquecolonne Magazine. Prima di parlare del libro ci racconta qual è la cosa che l’appassiona di più del suo mestiere di traduttrice?

Grazie a voi per l’invito. Ha detto bene: tradurre narrativa è per me una vera e propria passione, perché mi permette di dedicarmi contemporaneamente a due delle attività che amo di più, la lettura e la scrittura. A ciò si aggiunge un elemento per me molto intrigante, ovvero il patto di fiducia tra il traduttore e l’autore. Chi traduce, infatti, entra nelle viscere di un testo e vi si abbandona per accogliere il pensiero e le parole di un altro essere umano, colui/colei che quel testo lo ha scritto; promette di essergli fedele, pur tuttavia sapendo che il risultato finale sarà un testo del tutto nuovo, in un’altra lingua e con parole, quindi, inevitabilmente diverse. Ed è l’autore infine a doversi affidare.  

“La coppia perfetta” è stato un vero e proprio successo di pubblico. Secondo lei, cos’è che ha entusiasmato i lettori?

Si tratta di un giallo scritto a regola d’arte, dall’ambientazione seducente e sfarzosa, la cui trama via via sempre più intricata trascina il lettore in un abisso di misteri, scandali e oscurità. Ogni vicenda della storia viene affrontata dal punto di vista di uno dei personaggi e si aggiunge come un nuovo tassello del puzzle. Fino alla fine, una sola certezza: ognuno di loro ha un segreto da nascondere e la verità da scoprire, in fondo, è che non importa ciò che sembra all’apparenza perché nessuna delle relazioni che intrecciano i personaggi è priva di inganni o bugie; nessuna, ma proprio nessuna coppia è perfetta.  

Per quanto riguarda Elin Hilderbrand, invece, cosa le piace della sua scrittura?

L’immediatezza della scrittura di Elin Hilderbrand le permette di coinvolgere il lettore fin dalle prime righe dei suoi romanzi e di condurlo con sé in un’altra dimensione. Riesce nell’ardua impresa di far comprendere anche le motivazioni più torbide e profonde dei suoi personaggi, rendendo difficile non affezionarsi e non aver voglia di seguire ancora le loro vicende. 

Elin Hilderbrand ha scritto oltre 30 romanzi e tutti sempre di grande successo. Traducendola, secondo lei, a quale scrittore si è ispirata l’autrice per il suo romanzo?

Credo che il suo stile sia in linea con quello dei grandi scrittori giallisti contemporanei i quali, una volta creati i personaggi perfetti e l’ambientazione giusta in cui calarli, riescono a rendere ogni libro delle loro serie un best seller assoluto. 

Qual è il genere che preferisce tradurre, e perché?

Mi piace molto tradurre gialli, perché la traduzione è un processo più lento della lettura e il fatto di non sapere fino alla fine la verità mi mantiene viva la curiosità e la voglia di lavorare sodo per scoprire al più presto come va a finire la storia. Mi diverte molto anche tradurre romanzi storici per l’ambientazione caratteristica di epoche passate e perché è un modo per imparare cose nuove! 

Ritornando al mestiere del traduttore, le è mai capitato di sentirsi in difficoltà e di aver pensato di abbandonare tutto? Se sì, come ha superato quel momento?

Il lavoro del traduttore non sempre è valorizzato come meriterebbe. È giusto che il successo di un libro venga attribuito a chi quel libro l’ha scritto. Quello che spesso non si considera, però, è che nel caso dei libri tradotti, il pubblico legge e apprezza il risultato di mesi di lavoro di chi quel libro l’ha tradotto. Le parole, la musicalità del testo, la capacità di stimolare l’immaginazione del lettore di un libro tradotto, sono da attribuire anche al traduttore. Con ciò non dico di aver mai pensato di abbandonare la traduzione, ma mi piacerebbe che se ne riconoscesse maggiormente il valore. 

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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