Delle 438.000 persone che in questi ultimi 3 anni di profonda crisi hanno deciso di non cercare più un lavoro buona parte risiede nelle regioni del Mezzogiorno. E’ evidente che una gran parte di queste persone è andata ad alimentare l’abusivismo ed il lavoro nero
“Se per l’Istat il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel novembre scorso la soglia dell’8,6%, quello reale, invece, ha superato il 10%”. Ad affermarlo è il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che, assieme al suo Ufficio studi, ha “definito” un nuovo indicatore che misura la disoccupazione “reale” presente nel Paese. Chiaramente, affermano dalla CGIA, questo parametro è il frutto di un puro esercizio teorico che, tuttavia, da’ il senso della difficolta’ occupazionale che sta vivendo in questo momento il Paese. Come si è giunti a stimare la disoccupazione “reale”?”Semplice – commenta Bortolussi – ai disoccupati censiti dall’Istat abbiamo aggiunto i cosiddetti sfiduciati. Ovvero, coloro che in questi ultimi 3 anni di crisi economica sono usciti dalle statistiche ufficiali perché hanno deciso di non cercare più un nuovo pos