Tra il continuo del lockdown e la riapetura delle librerie nell’emergenza Covid 19
Un lockdown che continua ma i primi negozi (al di fuori di quelli di prima necessità) riaprono. La riapertura delle librerie nell’emergenza Covid 19 segna una sorta di primo step verso quella fase 2 che si spera arrivi il prima possibile. La serrata, comunque, pressoché totale per tutte le altre attività viene prorogata ancora fino al 3 maggio. Ma le regole sulle riaperture (come nel caso delle librerie) non saranno le stesse in tutta Italia. Per le librerie (ma non solo) che riaprono sono previste comunque misure igeniche rigorose: guanti, mascherine dove non è possibile garantire il distanziamento interpersonale, sanificazione dei locali, ingressi contingenti, distanze di sicurezza, gel igienizzanti agli ingressi e vicino ai Pos.
Non solo le librerie
Oltre alle librerie, riaprono i battenti anche le cartolerie e le rivendite di abbigliamento per bambini e neonati. C’è la ripresa della produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura e quella di utensileria manuale, c’è l’industria di legno e sughero (esclusi i mobili). Ripartiranno anche le attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, oltre alla cura e manutenzione del paesaggio. Per i call center si precisa invece che le attività sono consentite solo «in entrata», per le risposte alle chiamate degli utenti per informazioni o per trattare con i clienti per assistenza o reclami.
Le restrizioni delle regioni italiane continuano
In Lombardia l’ordinanza firmata sabato dal governatore Attilio Fontana vieta le riaperture di librerie e cartolerie, anche se consente invece quella dei negozi di abbigliamento per l’infanzia, con rigide misure di distanziamento e mascherine che restano obbligatorie (ma basta coprire naso e bocca con qualunque indumento) fuori di casa. Rigore anche da parte del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha confermato la chiusura di librerie e cartolerie, limitando poi l’apertura dei negozi di abbigliamento per i più piccoli a due mattine la settimana, dalle 8 alle 14. In Campania continua il divieto anche sul cibo d’asporto.