Come l’università, la scuola progetta la ripresa delle lezioni causata dall’emergenza Covid 19. Il ritorno in aula, però, passa da decisioni da prendere con ponderazione da parte del ministero dell’istruzione guidato dal Ministro Azzolina.
Quando le aule vennero chiuse
Eravamo alla fine di febbraio quando venne presa la decisione di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado per una prima sanificazione delle aule dalla durata di una settimana. Successivamente (anche grazie all’allargamento della pandemia su tutto il territorio nazionale), la chiusura è stata “definitiva”. L’emergenza, per il Ministero dell’Istruzione, si è spostato sul come garantire il diritto allo studio e il regolare svolgimento di lezioni e valutazioni per tutti i ragazzi.
Entra in gioco, quindi, la didattica a distanza da sempre non molto valorizzata dall’istruzione nostrana ma ora, come non mai, determinante per il buon proseguimento delle lezioni. Gli insegnanti italiani scoprono questa risorsa e la sfruttano al meglio a favore di tutti i propri studenti.
La ripresa delle lezioni: le decisioni da prendere nell’emergenza Covid
La didattica a distanza, però, non è una soluzione definitiva. I problemi per gli studenti nel seguire questo tipo di lezione non sono pochi. Tra famiglie che non possono permettersi PC abbastanza buoni per lo scopo e connessioni internet lente e poco ottimizzate, gli studenti non possono continuare con questa metodologia per molto a lungo.
Il Ministro dell’Istruzione, Azzolina, ha già predisposto lo stanziamento di fondi per il supporto della didattica a distanza. Adesso è in discussione la decisione più importante: la ripresa delle lezioni. La data del 18 Maggio 2020 sembra essere più proibitiva del previsto ma il mese di settembre potrebbe essere quello decisivo.
Un mese che vedrà il ritorno nelle aule inizialmente per il recupero delle insufficienze e poi per un primo rientro vero e proprio. Sul “tavolo” anche la proposta di un ritorno graduale con parte delle lezioni in aula e parte ancora con la metodologia della didattica a distanza.
La questione esame di maturità
Prima di settembre, però, le aule saranno “ripopolate” dalle commissioni e dagli studenti impegnati dall’esame di maturità. Un esame riveduto e “rivoluzionato”.
Nessuna prova scritta, gli studenti ammessi andranno direttamente ad un maxi-esame orale davanti tutta la commissione nella quale si parlerà di una tesina ideata dallo studente candidato che comprenderà tutte le materie.
Non solo tesina, il maxi-esame orale comprenderà anche le esperienze dell’alternanza scuola-lavoro. Non poche polemiche sono nate da questa decisione sia da parte degli studenti che da quella dei docenti.