La Spagna sta pianificando di imporre un'imposta del 100% sugli acquisti immobiliari per gli acquirenti provenienti da paesi extra Ue
La Spagna e la tassa sugli acquisti immobiliari per acquirenti extra-Ue
La Spagna sta pianificando di imporre un’imposta del 100% sugli acquisti immobiliari per gli acquirenti provenienti da paesi extra Ue, come il Regno Unito. Lo ha annunciato il primo ministro Pedro Sánchez, spiegando che questa misura mira a migliorare l’accessibilità economica degli alloggi e a scoraggiare gli acquisti dall’estero. La tassa sulla proprietà si applicherebbe ai cittadini extracomunitari non residenti nell’Unione Europea e fa parte di una serie di iniziative volte ad affrontare una “grave” crisi immobiliare.
La Spagna, come il Portogallo, sta affrontando una crescente difficoltà nel garantire alloggi a prezzi accessibili, mentre i prezzi degli immobili continuano a salire rapidamente. Il paese è da tempo una meta ambita per case vacanza o trasferimenti permanenti, fattori che hanno contribuito a far lievitare i valori immobiliari nel corso degli anni.
Il governo spagnolo sta reagendo all’aumento dei prezzi in località come Madrid e Maiorca, alimentato da una nuova ondata di stranieri benestanti provenienti da Stati Uniti, Messico e Venezuela, oltre che dal Regno Unito. Secondo Sánchez, i residenti extracomunitari acquistano 27.000 case all’anno in Spagna, principalmente per scopi speculativi.
Oltre alla tassa fino al 100% sugli acquisti immobiliari da parte di cittadini extra-Ue, Sánchez ha annunciato ulteriori misure, tra cui:
In Spagna, gli acquirenti di immobili sono soggetti a diverse imposte, che variano a seconda della regione e del tipo di proprietà. Attualmente, le aliquote fiscali sugli acquisti immobiliari variano tra il 7% e il 12% del valore della proprietà. Il Ministero dell’Edilizia abitativa ha dichiarato che la nuova misura potrebbe essere introdotta modificando l’imposta di bollo o attraverso una tassa speciale.
Non tutti sono convinti dell’efficacia della proposta. Antonio de la Fuente, amministratore delegato di Colliers, ha sottolineato che i 27.000 acquisti annuali da parte di residenti extra-Ue rappresentano solo una “goccia nell’oceano” rispetto al totale delle 26 milioni di case in Spagna.
Colliers dubita che la misura diventerà legge, ma prevede una notevole “incertezza” nel settore immobiliare. Alcuni investitori potrebbero allontanarsi dalla Spagna, considerando altre destinazioni per i loro investimenti.
Il governo ha dichiarato che la proposta sarà finalizzata solo dopo un attento studio e che per diventare legge dovrà essere approvata dal parlamento spagnolo, dove Sánchez non dispone di una maggioranza certa. Nel frattempo, resta da vedere se la misura sarà in grado di affrontare efficacemente la crisi immobiliare senza danneggiare il settore.
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