Nei secoli passati, la tubercolosi era una delle principali cause di morte in Europa e Nord America. In città come Londra, alla metà del XVIII secolo, fino all’1% della popolazione periva ogni anno a causa della malattia. Analoghi livelli di mortalità si registrarono in Nord America, dove fino al 25% dei decessi era imputabile alla “consunzione”. Vediamo, insieme, i dati provenienti da Our World in Data sull’argomento.
Fattori chiave del drastico calo della mortalità
Il miglioramento dell’igiene urbana, dell’approvvigionamento idrico e della ventilazione nelle abitazioni – insieme a campagne pubbliche per evitare sputi in luoghi pubblici – fu cruciale nel ridurre la diffusione della TB ben prima dell’introduzione degli antibiotici .
Nutrizione e salute
Una dieta migliore ha rafforzato le difese immunitarie: la malnutrizione, oggi riconosciuta come principale fattore di sviluppo della TB, riduce l’efficacia dei macrofagi e delle cellule T.
Sanatoria: isolamento e aria buona
L’isolamento dei malati nei sanatori – posizionati in contesti salubri e ventilati – forniva cure, riposo, buona alimentazione e consapevolezza, arrestando la trasmissione .

Arrivo degli antibiotici: la svolta decisiva
Nel 1944 fu isolato lo streptomicina, primo antibiotico efficace contro la TB, seguito dalla para-aminosalicilico (PAS) e dall’isoniazid a inizio anni ‘50. La terapia combinata rivoluzionò il trattamento e portò a una caduta drammatica dei tassi di mortalità. Nei Paesi industrializzati, la mortalità passò da decine di migliaia all’anno nel 1950 a poche migliaia negli anni ‘80, e oggi a poche centinaia .
La situazione attuale e le sfide globali
Nei Paesi ricchi, i decessi da TB sono ormai rarissimi (ora circa 0,2 per 100.000 persone negli USA). Al contrario, nel 2022, la tubercolosi ha causato circa 1,3 milioni di morti globalmente, con il picco record di 165 per 100.000 in Lesotho.
La storia mostra però che gli Stati più poveri potrebbero replicare in pochi decenni i successi dei Paesi occidentali .

Resistenza agli antibiotici e HIV
Negli anni ’80 si è registrata una recrudescenza per la tubercolosi multiresistente e per l’interazione con l’HIV, spingendo l’OMS a dichiarare emergenza globale nel 1993.
Verso l’eliminazione della tubercolosi: iniziative e ostacoli
Il vaccino BCG, introdotto nel 1921, ha ridotto la TB grave nei bambini, ma non garantisce una protezione totale. Strumenti diagnostici rapidi come il test molecolare Xpert MTB/RIF aiutano oggi ad individuare precocemente casi e resistenza farmaco‑dinata.
Strategia “End TB” dell’OMS
Lanciata nel 2014, mira a ridurre i decessi del 90% e i casi del 80% entro il 2030. Obiettivo ambizioso, ma al momento non ancora centrato, specie nei Paesi a basso reddito .
Un futuro possibile nella lotta alla tubercolosi
La storia mostra che i progressi nella lotta alla tubercolosi sono un mix di miglioramenti sociali, campagne informative, isolamento controllato e terapia farmacologica. Oggi, con la moderna medicina, la TB è curabile e prevenibile. Per eliminare questa malattia nel mondo servono investimenti, diagnosi rapida, farmaci efficaci e sistemi sanitari robusti. Se la collaborazione globale continua, un domani la tubercolosi potrà essere relegata definitivamente alla storia in tutti i paesi.
Foto di WikiImages da Pixabay