Le banche dei semi raccolgono materiale genetico utile in caso di catastrofi biologiche e aiutano a preservare la biodiversità
Pochissimi giorni fa, i russi, con i loro bombardamenti, hanno distrutto la banca dei semi di Charkiv. La città dell’Ucraina orientale è sotto attacco da due settimane e i combattimenti sono ancora incalzanti. Il materiale distrutto era il repertorio genetico più grande al mondo ed era riuscito a sopravvivere all’attacco di Hitler. Cosa sono le banche dei semi e perché sono così importanti? Vediamolo insieme.
Fondata nella prima metà del Seicento dai Cosacchi per difendersi dagli attacchi dei Tatari, Charkiv divenne capitale del governatorato della Sloboda Ucraina sotto il governatorato di Mosca. Fu la capitale della Repubblica Sovietica Ucraina prima di Kiev. La sua posizione geografica, tra il bacino carbonifero del Donec e i giacimenti ferriferi di Kryvyj Rih, l’ha resa un importante snodo ferroviario e centro industriale nonché uno dei fronti più caldi durante la Seconda Guerra Mondiale. Pochi sanno che era anche la sede di una delle banche genetiche più grandi del mondo.
La banca dei semi è una banca genetica che raccoglie al suo interno semi di diverse specie vegetali. Le scorte conservate possono essere utilizzate per diversi scopi:
Le banche genetiche sono legate, generalmente, a istituzioni come Università e Orti botanici. La FAO sostiene fortemente la loro formazione e collabora con alcune di esse. Non sappiamo quante siano attualmente le banche dei semi in tutto il mondo. Nel 2008 erano circa 1300. In Italia, invece, la Società Botanica Italiana ha reso noto il progetto di costituire la “Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione Ex situ della flora spontanea italiana” (RIBES). Una rete che metterà in collegamento tra loro le diverse banche presenti sul territorio.
Quello che i russi hanno distrutto durante i bombardamenti è un patrimonio comprendente varietà di specie uniche al mondo, frutto di un lavoro durato circa un secolo. La raccolta dei semi era cominciata, infatti, i primi anni del Novecento per iniziativa di alcuni scienziati. Dopo l’indipendenza dalla Russia, nel 1992 nacque una Banca dei geni nazionali. L’istituzione, oltre a riunire tutti gli esemplari, ricomprese 28 istituzioni scientifiche in tutto il Paese nel Sistema di risorse di genetica delle piante dell’Ucraina alle dipendenze dell’Accademia Nazionale delle Scienze Agrarie dell’Ucraina “Yuriev”. La banca era riuscita, con il suo impegno, a conservare più di 160 mila specie vegetali, un numero record. Le specie provenivano, infatti, da diversi Paesi. Come ha dichiarato uni dei principali ricercatori dell’Istituto “Yuriev”, Sergey Avramenko, la scorta era sopravvissuta all’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. I tedeschi conoscevano bene l’importanza di quel patrimonio e non decisero di non distruggerlo. Conoscevano l’importanza di quella banca per la sicurezza alimentare non solo loro ma anche delle generazioni future.
In copertina foto di Loretta Rossiter da Pixabay
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