Un tema nei giorni della fiducia al Governo Conte è stato messo in maniera (forse con tempistiche non proprio perfette) sul tavolo. Parliamo dei senatori a vita con Liliana Segre che ha risposto alle parole di Matteo Salvini al Senato.
Liliana Segre e i senatori a vita, le parole di Salvini alla Camera
Il leader della Lega ha chiuso il proprio intervento a Palazzo Madama con un attacco ai Cinque stelle, che però ha offeso tutti i presenti: “Ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia ai grillini cosa diceva il loro leader di loro, ‘non muoiono mai, o almeno muoiono troppo tardi’, che coraggio che avete…“. Una frase che ha provocato la durissima reazione della maggioranza, costringendo la presidente Casellati a richiamare Matteo Salvini: “Parole irrispettose“.
La risposta di Liliana Segre
Non cede alle polemiche, Liliana Segre, nonostante la battuta infelice di Matteo Salvini sulla longevità dei senatori a vita abbia suscitato indignazione in Aula, e non solo. “Sono molto scaramantica – spiega – uno che dice così è una bellezza, da questo punto di vista, ho 90 anni e va bene“. “Poi – rivela – è venuto e mi ha spiegato che non erano parole sue“.
Cosa sono i senatori a vita?
Domanda che sembra facile ma che in molti non hanno la risposta con sé. Cos’è un senatore a vita? La carica di senatore a vita, nell’ordinamento giuridico italiano, è prevista dall’articolo 59 della Costituzione che designa i soggetti facenti parte con mandato vitalizio del Senato della Repubblica. Essi si distinguono in “senatori di diritto e a vita” (ossia gli ex presidenti della Repubblica, che accedono automaticamente alla carica una volta ultimato il loro mandato) e “senatori a vita di nomina presidenziale” (ossia nominati – nel numero massimo di cinque – dal Capo dello Stato tra i cittadini italiani che abbiano «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario»).
La differente denominazione non cela però alcuna differenza in termini di competenze e prerogative, le quali sono comunque del tutto equiparate a quelle di coloro che ricoprono la carica senatoriale con mandato elettivo a termine. Non essendo soggetti al rinnovo in occasione delle tornate elettorali, i senatori a vita decadono dalla carica solo per decesso, rinuncia o a seguito di destituzione secondo i canonici meccanismi di decadenza parlamentare.