Il Cimabue dipinse tre Madonne sul trono, per questo definite Maestà, oltre al celebre affresco della Maestà con San Francesco della basilica di Assisi: La Maestà del Louvre, datata 1280, e conservata nel famoso museo sin dal periodo napoleonico, la Maestà di Santa Trinità, ora agli Uffizi a Firenze e la Maestà dei Servi di Bologna, conservata nella terza cappella absidale della omonima basilica bolognese, quasi ignorata. La Cappella Musicale Santa Maria dei Servi di Bologna accoglierà il rientro del capolavoro artistico con un altrettanto notevole capolavoro musicale: Lo ” Stabat Mater” di Gioachino Rossini, a celebrare alla fine del mese mariano, il ritorno dopo il restauro della splendida Maestàsul trono con gli angeli e il Bambino.
La Maestà dei Servi è stata sottoposta ad un lavoro di restauro perché la pala dell’opera era davvero molto rovinata, soprattutto nella veste della Madonna, dove c’erano anche buchi e solchi nel legno,per tutti gli ex voto che venivano appesi nelle pratiche devozionali delle varie epoche. Il restauro ha portato alla luce una serie di raffinatissime modalità utilizzate dagli artisti e dalle botteghe per personalizzare le opere: punzoni, per traforare la lamina dorata piuttosto che piccolissimi loghi con la forma di creature fantastiche per movimentare le texture degli sfondi.
Di particolare rilievo è il tentativo di rendere la trasparenza del panneggio rilevata nella veste del Bimbo dal restauro, che ora mostra la presenza del ginocchio sotto ad un panneggio leggero. Molti non sanno che la Basilica dei Servi era di proprietà privata e fu lasciata in eredità all’Ordine dei Servi, che la custodiva, con tutti i tesori in essa contenuti, tra cui una dolcissima madonna gravida di Vitale da Bologna.