E’ la Lombardia la regione maglia “nera” d’Italia per numero di mesoteliomi, il tumore sentinella dell’amianto: circa 5mila casi in quindici anni. Ovvero circa un terzo del numero dei mesoteliomi registrati al livello nazionale con 801 casi sospetti registrati nel 2014 dal Registro Mesoteliomi Regione Lombardia.
Secondo il ReNam, la tabella nazionale del Registro Mesoteliomi, nel 2011 in Lombardia ci sono stati 404 casi; al secondo posto il Piemonte con 219 casi, a seguire Liguria (126) ed Emilia Romagna (159).
In particolare, è la città di Broni, in provincia di Pavia, la città martire d’Italia, con la maggiore incidenza sulla popolazione di morti per amianto. Sede per sessant’anni degli impianti della Fibronit, azienda leader nella produzione di cemento-amianto, ha un incidenza di morti per amianto dell’82% rispetto alla popolazione, più alta di quella di Casale Monferrato.
Il mesotelioma è, tuttavia, solo la punta di un iceberg. Se si contano anche i tumori polmonari e le altre patologie asbesto correlate (tumori agli organi delle vie respiratorie e tratto gastro intestinale, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie) dovute all’esposizione al materiale killer, il numero dei morti in Lombardia è quello di una vera carneficina: circa 20mila dal 1 gennaio 2000 al 21 dicembre 2014, con un trend di crescita costante, con un’incidenza quindi tra i 1.300 e i 1.400 decessi l’anno.