Maggio 2025 si apre con un clima di attesa e cautela sui mercati finanziari internazionali. Le decisioni delle banche centrali, le tensioni commerciali e le previsioni economiche per l’Eurozona e gli Stati Uniti sono al centro dell’attenzione degli investitori.
Mercati azionari prudenti in apertura di settimana
Le principali Borse europee hanno aperto la settimana con un andamento moderatamente negativo. A Milano, l’indice FTSE MIB si muove in territorio leggermente negativo, appesantito da prese di profitto e dall’atteggiamento attendista degli investitori in vista delle decisioni della Federal Reserve. In evidenza, tra i titoli italiani, la Popolare di Sondrio dopo i risultati positivi del primo trimestre, mentre FinecoBank, Italgas e DiaSorin registrano andamenti contrastanti.
Anche le piazze di Francoforte e Parigi mostrano segnali di rallentamento, riflettendo l’incertezza che domina il trading globale. I volumi rimangono contenuti, in linea con una fase di transizione in cui i mercati attendono conferme su crescita, inflazione e orientamenti di politica monetaria.
La FED osserva i dati: probabile stop ai tassi in maggio
Gli operatori finanziari guardano con particolare attenzione al meeting della Federal Reserve previsto per il 7 maggio. Le attese convergono su una conferma dell’attuale livello dei tassi di interesse, con la banca centrale americana che potrebbe rinviare eventuali decisioni a giugno, in attesa di ulteriori segnali sull’andamento dell’economia statunitense. La crescita è rallentata rispetto al 2024, ma rimane ancora sopra le attese, mentre l’inflazione, pur in calo, non ha raggiunto i target auspicati.
Il mercato obbligazionario statunitense riflette questa incertezza con rendimenti ancora volatili. Anche il dollaro resta stabile, in un contesto in cui le prospettive di allentamento monetario sono bilanciate dai timori legati a nuovi shock esterni.
Emissioni del Tesoro italiano: BOT per 8,5 miliardi
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato una nuova asta di BOT a 12 mesi per un importo massimo di 8,5 miliardi di euro, in calendario per il 9 maggio 2025. La data di regolamento sarà il 14 maggio. L’assenza di BOT trimestrali in questa tornata riflette la strategia del Tesoro, che sta calibrando le emissioni secondo il fabbisogno reale di liquidità, in un contesto di tassi ancora elevati. Gli investitori, in particolare quelli istituzionali, continueranno a monitorare attentamente la curva dei rendimenti italiani, considerata indicativa della fiducia nei confronti del debito pubblico nazionale.
Outlook economico: PIL italiano in frenata, tensioni internazionali in crescita
Le ultime stime macroeconomiche indicano una frenata del PIL italiano, previsto in crescita solo dello 0,4% nel 2025, a causa del rallentamento dei consumi interni e di un contesto europeo ancora debole. Tuttavia, secondo le previsioni della Commissione europea, il 2026 potrebbe vedere un rimbalzo, con una crescita stimata superiore all’1%.
A livello globale, le tensioni tra Stati Uniti e Cina continuano a pesare sugli scambi commerciali e sulla fiducia degli investitori. La possibile imposizione di nuovi dazi da parte di Washington su prodotti tecnologici e automobilistici cinesi rischia di innescare una nuova spirale protezionistica, con ripercussioni sui flussi internazionali di merci e capitali.
Sostenibilità e consumo: l’Italia raggiunge l’Overshoot Day
Il 6 maggio 2025 l’Italia ha ufficialmente raggiunto il proprio Overshoot Day, ovvero la data in cui ha esaurito le risorse naturali che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Questo evento simbolico evidenzia il crescente squilibrio tra consumi e sostenibilità ambientale, un tema che avrà inevitabili implicazioni anche sul piano economico, fiscale e produttivo. Le politiche green rimangono centrali nell’agenda europea, ma richiederanno investimenti concreti e un ripensamento delle filiere produttive.
Uno scenario ancora in divenire
In sintesi, il panorama finanziario di maggio 2025 è dominato da un’attesa diffusa: attesa per le decisioni delle banche centrali, per l’evoluzione delle tensioni geopolitiche e per l’effettivo impatto di una crescita globale che resta fragile. L’incertezza continua a condizionare le scelte di investimento, imponendo un approccio prudente ma vigile su tutti i fronti.
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