I media tradizionali affrontano una crescente competizione con i canali digitali, ma una parte significativa della popolazione italiana, pari al 30%, nutre poca fiducia nei social network come fonte di notizie. Secondo i dati diffusi dall’osservatorio Agcom sul sistema dell’informazione, dal 2023 Internet ha superato la televisione come principale mezzo di informazione per gli italiani: attualmente, un cittadino su due utilizza la rete per aggiornarsi, un trend confermato anche nel 2024.
La fiducia nei mezzi di informazione
Lo studio evidenzia che il 65,6% degli italiani ripone un livello di fiducia medio-alto in almeno un mezzo di comunicazione, con televisione, radio e carta stampata considerate le fonti più affidabili. Al contrario, circa il 30% degli intervistati dichiara di avere scarsa fiducia nelle notizie diffuse tramite social media o piattaforme di condivisione video.
Il declino della televisione come principale fonte di notizie
Per la prima volta, la televisione ha perso il primato tra i mezzi di informazione, scelta dal 46,5% della popolazione, segnando un calo significativo (-21%) rispetto al 2019, quando il 67,4% degli italiani la utilizzava come principale fonte di notizie. Anche la radio registra una leggera flessione, con solo il 13,3% della popolazione che la utilizza per informarsi. I quotidiani cartacei continuano a perdere lettori: poco più del 17% degli italiani li legge, mentre solo il 6,6% possiede un abbonamento digitale e circa il 14% dichiara l’intenzione di sottoscriverne uno in futuro.
L’influenza dei social media sull’informazione
Per quanto riguarda l’uso dei social media, il 50,5% degli utenti iscritti ad almeno una piattaforma afferma di venire a conoscenza delle notizie prima attraverso i social che tramite altri mezzi di informazione. Circa il 17% legge i quotidiani, ma solo il 6,6% ha un abbonamento digitale, mentre un quarto della popolazione accede alle versioni online delle testate editoriali tradizionali.
Il ruolo della digitalizzazione nell’informazione
Nonostante il calo nell’uso dei media tradizionali, circa il 25% dei cittadini continua a informarsi attraverso le loro versioni digitali. L’età gioca un ruolo chiave nelle abitudini di consumo dell’informazione: i più giovani tendono a utilizzare un solo mezzo, prevalentemente Internet, dove la fruizione di contenuti video e audio si affianca alla lettura di articoli, soprattutto tra le fasce più giovani.
La percezione della credibilità dei media
Sul fronte della credibilità, i mezzi tradizionali (TV, radio e stampa) restano le fonti in cui gli italiani ripongono maggiore fiducia, seguiti dal passaparola, considerato affidabile dal 35% della popolazione. I media digitali, invece, ricevono una minore fiducia complessiva, con circa il 30% degli italiani che guarda con sospetto le notizie provenienti dai social e dalle piattaforme video.
La fiducia nei media secondo le fasce d’età
I giovani tra i 14 e i 24 anni mostrano una minore fiducia in almeno uno dei mezzi di comunicazione. In particolare, sia i più giovani che gli over 65 (uno su cinque) dichiarano di non fidarsi delle fonti online. Tuttavia, l’atteggiamento verso i media tradizionali varia: il 17% dei giovani non vi ripone fiducia, mentre tra gli over 65 la percentuale scende al 7,8%. Le fonti editoriali tradizionali, come TV, radio e giornali, sono percepite come più affidabili rispetto ai contenuti prodotti da singoli autori, come influencer e blogger.
Il servizio pubblico televisivo e il ruolo degli influencer
Il servizio pubblico televisivo è considerato la fonte più credibile, soprattutto tra le fasce più anziane della popolazione. Gli influencer, invece, sono ritenuti affidabili solo dal 2,2% della popolazione, con una percentuale che sale al 4,6% tra i giovani dai 14 ai 24 anni.