Culture

“MONSIEUR CHEF” di Dario La Rosa

Le indagini dell’investigatore amatoriale Iachìno Bavetta tra misteri e gusti siciliani in "MONSIEUR CHEF” di Dario La Rosa

Sicilia e non solo

“MONSIEUR CHEF” di Dario La Rosa è il primo romanzo giallo dell’autore dopo la serie fortunata di racconti dell’investigatore e giornalista Iachìno Bavetta. Il libro è disponibile sia in formato ebook che cartaceo in esclusiva su Amazon .

Ironia,  sagacia e testardaggine sono queste le caratteristiche che tratteggiano il giornalista e investigatore  amatoriale Iachìno Bavetta che, ancora una volta, deve misurarsi con un delitto che gli capita tra capo e collo.

Il romanzo di Dario La Rosa scorre fluido all’interno di una cornice, quella dei paesaggi siciliani, che accompagna il lettore, con ironia e un pizzico di leggerezza, tra gli odori e i profumi di un terra meravigliosa. In “MONSIEUR CHEF” di Dario La Rosa, la cucina tipica si alterna al mistero, alla satira, ma anche alle riflessioni sui rapporti umani e i mali che avviluppano la Sicilia.

Iachìno Bavetta, il protagonista del romanzo, è in un periodo di crisi lavorativa. E’ un giornalista di satira e il suo giornale “Ulapino” è in crisi, come molti altri. La vita sembra prendere una svolta nel momento in cui la moglie fa la conoscenza di una nobildonna siciliana. Tra una parola e l’altra, Iachìno Bavetta si ritrova a fare lo chef in casa sua. Il diavolo, però, ci mette lo zampino e le cose non vanno lisce come l’olio.

Quando Iachìno Bavetta esce per acquistare alcuni ingredienti si ritrova, a ridosso delle scale del palazzo, un cadavere con una siringa piantata nel collo. Inizia così un’indagine a tutto campo che porterà Iachìno Bavetta e il suo collega Gerlando sulle tracce dell’assassino.  Grazie alla testardaggine del giornalista, sempre pronto a infrangere qualche regola, e grazie anche al fiuto del suo bassotto Arturo, i due amici giornalisti ricostruiranno il passato della vittima e riusciranno risolvere il caso.

Dario La Rosa è nato a Palermo nel 1980 ed è un giornalista professionista. I casi dell’investigatore amatoriale Iachìno Bavetta hanno esordito con i racconti del volume “Cous Cous Blues”. Fra le indagini disponibili per i lettori anche “Mare, amore e barbecue: un’indagine di Iachìno Bavetta a Mondello”, “La dea del grano: un’indagine di Iachìno Bavetta a Gangi” e l’audiolibro gratuito “Delitto a teatro” disponibile su Spreaker e Spotify. Il racconto “Delitto ai Candelai” è invece disponibile all’interno della raccolta “Giallo Siciliano”. 

“MONSIEUR CHEF” di Dario La Rosa

Per farci raccontare qualcosa in più sul suo lavoro abbiamo intervistato Dario La Rosa che così ci racconta Iachìno Bavetta e la sua Sicilia:

Iachìno Bavetta, il protagonista del suo libro, è un giornalista come lei. Possiamo considerarlo il suo alter ego? Anche lei ama la satira e la cucina?

Non vorrei di certo trovarmi nelle situazioni in cui si caccia Iachìno, però certamente il mondo del giornalismo e un certo tipo di ironia fanno parte del mio carattere, quindi degli elementi in comune ci sono. Per la satira, nelle storie con Iachìno Bavetta, ho usato lo stesso nome di un giornale, “Ulapino”, che è esistito veramente e che ho fondato insieme al collega Giovanni Villino. Sul fronte della cucina, invece, mi ci rivedo in toto perché sono un grande appassionato dei buoni sapori e amo stare ai fornelli.

“MONSIEUR CHEF” è un giallo come tanti altri suoi lavori. Poiché è la prima volta che i lettori di Cinquecolonne Magazine fanno la sua conoscenza, ci può dire quando ha iniziato a scrivere romanze e racconti e come si è avvicinato al genere giallo?

Tutto è nato circa quattro anni fa quando per caso, al cellulare, ho buttato giù uno scambio di battute che poi ha dato il via al primo racconto dell’intera serie: “Le panelle di Tanino Speciale”. Da quel giorno non ho mai lasciato il cellulare e continuo a scrivere quasi quotidianamente usando la piccola tastiera dello screen.

Le storie di Iachìno hanno del giallo la trama e il fatto che c’è un mistero da svelare o un’investigazione da condurre, ma non lo sono in senso stretto. Amo pensare che possano far parte di quello stile legato a Vasquez Montalban per certi versi e colori e a Simenon per altri, ovvero quelli in cui si tratteggia un mondo variegato che affianca la storia.

Ci parla del collega Gerlando? Come mai ha scelto di affiancare al protagonista una “spalla”?

Qui si che un riferimento c’è. Perché ho un collega con cui stiamo al telefono a ridere a crepapelle di mille cose e ci confrontiamo sui temi quotidiani, dalla politica alle questioni sociali e internazionali. Spesso diciamo che se ci sentissero ci prenderebbero per pazzi. Con Gerlando cerco, almeno nei dialoghi, di tratteggiare quello stato d’animo acuto e attento alla realtà e che sa contemporaneamente trovare il bello delle cose semplici o quel guizzo che può far sorridere.

In “MONSIEUR CHEF” lei dipinge la sua bellissima Sicilia. C’è un aspetto di questo territorio che proprio non le va giù e che ha fatto trapelare nei suoi lavori letterari?

In tutte le storie di Iachìno la Sicilia è una grande protagonista, da Palermo alle isole minori, passando per i Nebrodi e via dicendo. Non mi va giù il fatto che i siciliani, ma a volte l’uomo in generale, non sa apprezzare la bellezza che ha davanti agli occhi e da cui dovrebbe trarre ispirazione.

Ricordiamo a tutti i lettori che, considerata la crescita delle versioni digitali dei libri, l’autore è disponibile a inviare ai lettori una dedica personalizzata su richiesta. Basterà mandare un messaggio sui social per ricevere la sigla e la dedica in formato digitale, proprio come con i libri di carta. Così specifica in merito l’autore: 

“Ogni storia, ogni libro, instaura un rapporto umano di grande legame tra lo scrittore, il lettore e il protagonista della storia. Volevo che l’affetto che i tanti lettori di Iachìno hanno dimostrato in questi anni venisse rafforzato con un gesto simbolico che adesso può aver valore anche in formato digitale”.

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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