Il nostro mondo interiore
Mrs Moon di Anna Valeria Frigerio edito da Narrazioni Clandestine è il secondo romanzo dell’autrice.
Con un linguaggio sempre fluido e accattivante, la Frigerio esplora le fragilità umane, le domande irrisolte e i legami sospesi attraverso le vicende della sua protagonista Francesca. Il romanzo ha una dimensione universale perché i temi trattati dalla scrittrice non hanno tempo e accomunano le vite di ognuno di noi. Il libro, quindi, è un invito a riflettere su alcuni momenti della vita che implicano, ad esempio, il rimpianto, il ricordo e le scelte future con l’intento di invitare ad aprire un dialogo serrato e sincero con noi stessi; l’autrice, infatti, non vuole dare risposte o soluzioni, ma semplicemente stimolare all’ascolto della nostra dimensione intima.
Ringrazio l’autrice per questa bella intervista che ci permette di cogliere meglio i temi trattati nel suo ultimo libro.

Mrs Moon di Anna Valeria Frigerio
Salve Anna Valeria, partiamo subito dal titolo del suo nuovo romanzo: Mrs Moon. Può svelare ai nostri lettori a cosa fa riferimento il titolo da lei scelto?
La Luna è simbolo di mistero, di ciò che cambia, dei cicli, di ciò che c’è ma non si può sempre vedere e non si svela mai del tutto. È proprio come Mrs Moon, che è un’ombra e una luce allo stesso tempo, una presenza che esiste anche quando è assente, di cui senti la forza ma che non puoi afferrare. È un nome che non si spiega ma è anche universale: chiunque può proiettare su di lei una parte della propria storia, non deve essere necessariamente spiegata ma deve essere sentita. Ho scelto di lasciarla avvolta nel mistero per permettere al lettore di trovare la propria interpretazione, non volevo che diventasse un personaggio chiuso in una definizione. Mrs Moon è un mistero, non solo per Francesca ma anche per il lettore.
Il suo libro ha l’obiettivo di accompagnare il lettore in un viaggio intimo tra le pieghe dei nostri conflitti. Perché ha scelto di affrontare questa tematica? C’è stato un evento che l’ha orientata verso tale soluzione?
Non c’è stato un momento preciso, Mrs Moon è nato lentamente, stratificandosi nel tempo,come certi ricordi che continuano a tornare finché non trovi il coraggio di guardarli in faccia. Non prevedevo di scrivere un romanzo sul passato e sulle sue ombre, mi sono accorta che era quello che stavo facendo solo quando la storia ha iniziato a prendere forma. Credo che tutti, in qualche misura, siamo abitati da qualcosa di irrisolto, da una persona che ci è rimasta dentro, da una parola non detta, da un ricordo che cambia colore ogni volta che lo ripensiamo. Ho provato ad esplorare questa dimensione sospesa, raccontando cosa succede quando un incontro si trasforma in una presenza silenziosa, quando il tempo non cancella ma trasforma. Parlare di sentimenti non è mai facile, mi sono messa alla prova.

Nel romanzo lei affronta temi molto importanti e complicati tra cui i rimpianti e le possibilità. Lei che rapporto ha con il rimpianto?
Il rimpianto è una presenza sottile, un segnale che sembra dirci che forse qualcosa dentro di noi è rimasto incompiuto, che c’è un frammento di vita che avrebbe potuto avere un altro esito se ci fossimo comportati diversamente.
Credo che ogni scelta, ogni possibilità lasciata indietro, abbia avuto il suo senso anche nella mancanza. Vivere significa anche accettare ciò che non è stato, lasciare andare ciò che non poteva restare, riconoscere che certe porte si chiudono. Le possibilità perse non sono occasioni sprecate, ma strade che non erano nostre. Guardarle con nostalgia non cambia il loro esito, né il nostro presente. È questo che ho imparato: nulla di ciò che abbiamo lasciato andare ci apparteneva davvero, altrimenti sarebbe ancora qui.
Francesca è la protagonista di Mrs Moon. Per molti scrittori a volte i protagonisti sono una sorta di alter ego attraverso cui raccontare se stessi. E’ anche il suo caso?
Francesca non è il mio alter ego, ma porta con sé qualcosa di mio, come inevitabilmente accade con ogni personaggio che descrivo. Non sono trasposizioni dirette, ma una sintesi di emozioni, domande, dubbi che in qualche modo mi appartengono. Francesca è un mix di personaggi che ho incontrato, osservato da vicino e lontano a cui ho poi lasciato spazio per diventare qualcosa di esterno a me seppur ancora mio.
Quello che condividiamo è la necessità di guardarci dentro, di evolvere, capirci e accettarci. Forse, più che un alter ego, Francesca è una lente attraverso cui ho esplorato alcune parti di me.
Rispetto all’ ultimo romanzo, La mia Itaca, ha notato qualche cambiamento nello stile della sua scrittura o un’angolatura diversa da cui osservare e raccontare le cose?
Con Mrs Moon ho adottato una scrittura più strutturata e osservativa, psicologica a tratti. La storia si sviluppa con una maggiore attenzione alla costruzione dei personaggi, senza perdere la dimensione evocativa e la componente sensibile e profonda che caratterizza il mio stile.
Il punto di vista si allarga: non è più solo il mondo interiore della protagonista a essere il centro della narrazione, ma anche le relazioni, gli incontri, gli eventi che la circondano. Se nel primo romanzo il tono è più epico e riflessivo, con una struttura che richiama il viaggio interiore e mitologico, nel secondo lo stile è più intimo e poetico, con una costruzione del testo che gioca su livelli temporali e simbolismi.