Serrati i cancelli di uno dei pochissimi polmoni verdi della città sempre più soffocata dall’inquinamento
Chiude la Floridiana. La soprintendenza dei Beni artistici e storici, a seguito della pericolosa mancanza di manutenzione, chiude i cancelli della villa. La decisione è seguita alla caduta di uno dei secolari alberi che adornano il polmone del vomero, oramai privo di personale e fondi per la manutenzione. Questo è solo il più lampante e pericoloso segno del degrado che oramai affligge la floridiana da svariati mesi, ancora una volta ridimensionata nel budget dai tagli ministeriali e privata del supporto economico comunale. In tal senso anche l’assessore Nasti che, dopo aver dovuto rinunciare ad un sopralluogo poiché la villa è dichiarata inagibile, ha espresso il proprio disappunto ricordando come fino a pochi mesi fa era palazzo san Giacomo a farsi carico della manutenzione e di come i tagli del ministro bondi-tremonti abbiano intaccato il cuore di napoli, la sua ricchezza artistica e paesaggistica. Si fanno sentire anche i Verdi che, per voce del coordinatore regionale Francesco Saverio Borrelli, minacciano di incatenarsi ai cancelli qualora la soprintendenza non dovesse riaprire celermente la struttura. Intanto si palesa l’intento di portare la questione in sede europea, con la denuncia sullo stato di emergenza in cui versa il patrimonio culturale campano, esempio di Pompei sopra altri, dopo i tagli alla cultura. Ciò che per adesso resta un fatto è la chiusura, a tempo indeterminato, dell’oasi verde che dal 1817 ospita uno dei parchi più ricchi e belli del meridione, il museo nazionale delle ceramiche “Duca di Martina†e luogo di ritrovo per le centinaia di persone che ogni giorno godevano dei sui giardini.
Andrea Caprioli