A quasi 24 ore dalla sfida scudetto, che si terrà domani sera alle 20:45 al Maradona (ex San Paolo) tra Napoli e Cagliari, in città si percepisce un crescente senso di appartenenza. Si vedono bandiere ai balconi, e qua e là — soprattutto nei Quartieri Spagnoli — spuntano striscioni e fasce azzurre e bianche che drappeggiano le ringhiere.
Ovviamente, secondo l’“editto Contiano”, tutto questo avviene rigorosamente senza numeri (il famoso “4” è tabù). Per rispettare il detto “non è vero ma ci credo”… pura scaramanzia? O forse è solo un modo dell’allenatore per proteggersi da qualsiasi eventuale contrarietà?
Intanto, i calciatori sono stati portati in ritiro all’Hotel Gli Dei di Pozzuoli, in un tentativo — quasi disperato — di isolarli dal fermento crescente che si respira in città. Ma poi ci chiediamo: perché questi ragazzi, che domani dovranno affrontare una partita fondamentale, dovrebbero comportarsi in modo irresponsabile proprio oggi, dopo 37 giornate giocate al massimo delle energie fisiche e mentali? Mah… misteri del mondo pallonaro.
Non sarebbe meglio lasciarli vivere appieno questo momento gioioso, frutto dei loro sacrifici? Ma si sa, con Conte si fa solo quello che vuole lui… o sbaglio, presidente? E a proposito: domani, dopo la partita, parlerà? Perché, diciamolo, quest’anno lo abbiamo sentito e visto davvero poco. Anche in questo Conte è stato bravo: ha mantenuto il silenzio giusto al momento giusto.
Come potete intuire, queste sono le domande e gli stati d’animo che serpeggiano tra i tifosi napoletani. Già ci si chiede: Conte rimane o se ne va? E i calciatori? Chi resta e chi parte? L’unica certezza, come sempre, è il Presidente De Laurentiis… A proposito: ma gli “A16” dove sono finiti?
Non ci soffermiamo sulla cifra tecnica della partita, perché siamo certi che domani chiunque scenderà in campo darà tutto per conquistare il risultato tanto atteso.
Nel frattempo, la Lega ha fatto preparare due coppe e relativi fuochi d’artificio: una a Napoli e una a Como. Ed è qui che scatta la scaramanzia tutta napoletana:
“Scio Scio, Ciuccuvettola… ascit fore da casa mia, corna e bicorne!”
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