La pentola a pressione
scotta, sibila segreti-
sul tagliere, le cipolle
piangono senza volto.
Il coltello danza
un tango opaco
sul polso del pomodoro
sangue di semi
che macchia il crepuscolo.
Il forno sbadiglia
luce ambra e ingoia
impasti di silenzio
e li restituisce
in croste di memoria.
La pentola ora intona
un blues di vapore
mentre il sale
scivola via
dalla ferita del mare.
Nella dispensa
le spezie invecchiano
in barattoli di nostalgia:
curcuma che sogna radici
cannella che sussurra
di cortecce lontane.
Il frigo brontola
d’umore elettrico
la sua lampada
un monologo notturno
sulla solitudine
dei cetrioli avvolti
in plastica trasparente.
Serviamo il tutto
in piatti di ossidiana
mentre il fumo
disegna geroglifici
sul soffitto-
ricette di ciò
che non diremo mai
a voce alta…
Per l’immagine ringraziamo Lia Aurioso che ha gentilmente concesso l’uso della sua fotografia