Carlo Bugli è nato a Napoli nel 1965 dove vive e lavora. È stato per molti anni redattore della rivista di scritture in movimento «Risvolti». Come poeta ha pubblicato due raccolte di poesia, Noemata (1988) e Organon (1990, e collaborato ad alcune riviste nazionali ed estere anche con opere grafiche. Bugli espone ventidue tavole a penna, a china ed a tempera, imperniate su «una folla di figure di mezzo, di carapaci inquietanti che non sai se di chitina o di acciaio ? scrive Eugenio Lucrezi – […] parte, in tutta evidenza, dal disegno rinascimentale, attraversa i fiamminghi da Bosch ai Bruegel, arriva al contemporaneo per soffermarsi sull’esperienza surrealista; la sua pretesa antistilistica è dovuta al Movimento Nucleare di Baj e Dangelo, mentre i suoi prossimi maestri vanno individuati nei napoletani del Gruppo 58 di Biasi, Colucci, Del Pezzo e Persico».
L’arte grafica di Bugli è basata su brevi racconti di strani animali distorti e abbruttiti, di ominidi ignudi, “nigrissimi, nerissimi” (come già si espresse il Nostro in Organon) simili a delle creature infernali, aliene, buffamente necrofore, dove c’è un significato ma non un senso che abilmente nasconde la deformità del mondo che Bugli ci presenta in tutte le sue brutture – appunto ? dove la forma si deforma e deflagra in una visionarietà che va al di là dell’aspetto fisico, della ragione, del consueto, della logica.