Nilde Iotti è nata nel 1920 da una famiglia da condizioni economiche disagiate.
Nilde Iotti è nata nel 1920 da una famiglia da condizioni economiche disagiate. Laureata in Lettere e Filosofia, all’Università Cattolica di Milano, per alcuni anni esercitò la professione di insegnante in un Istituto tecnico industriale di Reggio Emilia.
Dopo l’8 settembre 1943 entrò nelle file della Resistenza operando nei Gruppi di difesa della donna, che hanno dato un grande contributo alla lotta contro i nazifascisti. Questi gruppi raccoglievano medicinali, indumenti, cibo per i partigiani. Oppure portavano messaggi , trasportavano volantini , armi. Nide Iotti era la responsabile di questi gruppi e grazie al suo coraggio e alla fiducia di cui godeva rivestì il ruolo di porta-ordini.
Nilde Iotti è stata una delle Madri Costituenti che più ha contribuito alla nascita della Costituzione. Nel 1946 viene candidata dal Partito Comunista Italiano prima come consigliere comunale nel suo paese e poi all’Assemblea Costituente. Così entra a far parte della Commissione dei 75 incaricata della stesura della Costituzione. Eletta nel 1948, è stata la prima donna in Italia nominata Presidente della Camera dei Deputati e ricoprì questo ruolo per ben 13 anni. Fino al 1999, per tre legislature.
Ha lottato per l’emancipazione della donna in un contesto in cui le donne non erano considerate cittadine con diritti pari a quelli degli uomini. In un contesto in cui la donna era vista solo come moglie e madre.
Difese il principio della pari retribuzione tra uomo e donna e pretese la soluzione al problema dei figli illegittimi, ai quali dovrebbero essere riconosciuti gli stessi diritti dei figli legittimi.
E’ la prima firmataria di una proposta di legge per istituire una pensione e una assicurazione per le casalinghe nel 1955. Nel 1974 partecipa attivamente alla battaglia referendaria in difesa del divorzio e l’anno seguente promuove la legge sul diritto di famiglia. Nel 1978 contribuisce a far approvare la legge sull’aborto.
Muore a Roma il 3 dicembre 1999. Rimarrà per sempre un esempio, un simbolo a cui ispirarsi per continuare a lottare per una società più giusta in cui non ci siano discriminazioni e differenze di genere.
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