Un team di ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia e del Politecnico di Milano ha sviluppato un innovativo “gut-on-chip” – un modello in miniatura dell’intestino umano realizzato su un dispositivo delle dimensioni di un chip – capace di riprodurre le principali caratteristiche dell’infiammazione intestinale e di prevedere la risposta dei pazienti con melanoma sottoposti a immunoterapia. I risultati della ricerca sono pubblicati su Nature Biomedical Engineering.
Coordinamento e collaborazioni
Il progetto è coordinato da Luigi Nezi, group leader del dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, e da Marco Rasponi, professore ordinario presso il dipartimento di Elettronica, Informatica e Bioingegneria del Politecnico di Milano.
Il ruolo del microbiota nell’immunoterapia
L’interazione tra microbiota e immunoterapia è un fenomeno ben noto, dovuto sia a effetti sistemici – ovvero la risposta immunitaria globale indotta dalla terapia – sia a processi locali, in particolare a livello intestinale, dove risiede la maggior parte dei batteri che popolano il nostro organismo. Tradizionalmente, lo studio di questi fenomeni era possibile solo tramite modelli animali, con tutte le relative limitazioni, dato che non esistono motivazioni cliniche per sottoporre i pazienti a colonscopia e biopsia del colon durante l’immunoterapia per il melanoma.
Innovazioni con la tecnologia “Gut-on-Chip”
Considerando che l’infiammazione intestinale rappresenta uno degli effetti collaterali più significativi di questo trattamento – spesso portando alla sua interruzione – i ricercatori hanno ideato l’applicazione della tecnologia “organi-su-chip” al colon, introducendo soluzioni innovative specificamente studiate per approfondire il legame tra microbiota intestinale e immunoterapia.
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