Conto alla rovescia per OSIRIS-REx : l’Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer, missione sviluppata dallaNASA per l’esplorazione degli asteroidi nell’ambito del Programma New Frontiers, si prepara al lancio. Il viaggio di andata e ritorno alla conquista di Bennu – un asteroide del Sistema Solare della famiglia Apollo classificato come carbonaceo di tipo B, di forma sferoidale e diametro medio di 560 metri – inizierà dalla piattaforma di Cape Canaveral alle 13.05 italiane di giovedì prossimo a bordo del vettore Atlas V. Il razzo accompagnerà nello spazio la sonda, che una volta immessa sulla rotta giusta proseguirà la sua crociera di 2 anni in solitaria.
La sua missione sarà mappare in dettaglio la superficie del corpo celeste per predisporre l’atterraggio, sbarcare e prelevare fino a circa 60 grammi di materiale e infine riportare il campione collezionato sulla Terra, dove sarà analizzato e studiato. Secondo i piani, il primo step di missione sarà produrre4 diversi tipi di mappe che insieme comporranno un modello 3D dell’asteroide e serviranno a garantire nel 2020 il successo della fase due della missione: lamanovra TAG-SAM, che sta per Touch And Go e Sample Acquisition Mechanism. In altre parole: toccata e fuga, con campionatura.
Individuato il sito del prelievo – un’area ampia circa 50 metri, che sarà scelta dagli scienziati con l’obiettivo di massimizzare il ritorno scientifico minimizzando i rischi di impatto per il veicolo – OSIRIS-REx dispiegherà unbraccio robotico e si avvicinerà lentamente a Bennu, fino a che l’estremità dello strumento non riuscirà a rubare un ‘bacio fugace’ alla superficie del corpo celeste. Sarà in quei brevissimi 5 secondi che la sonda dovrà catturare il suo ‘pezzo’ di asteroide. E di lì iniziare il viaggio di ritorno verso casa, mentre alla NASA comincerà l’attesa. Per aprire la capsula del tempo di OSIRIS-Rex bisognerà infatti pazientare fino al 2023.