“Palomma ‘e notte” è una delle gemme più luminose della canzone napoletana, nata dalla penna poetica di Salvatore Di Giacomo e resa immortale dalla voce di Sergio Bruni. Il brano, scritto nel 1906 e musicato da Francesco Buongiovanni, è ispirato alla relazione intensa e travagliata tra Di Giacomo e Elisa Avignano, una giovane donna che il poeta conobbe nel 1905. Nonostante la differenza d’età—lui 45 anni, lei 26—il loro amore fu tanto appassionato quanto tormentato.
Palomma ‘e notte: un brano napoletano storico
Il testo della canzone utilizza la metafora di una farfalla attratta da una fiamma per descrivere la dinamica della loro relazione. La “palomma” rappresenta Elisa, irresistibilmente attratta da qualcosa che potrebbe distruggerla, mentre il poeta, nel tentativo di proteggerla, finisce per “bruciarsi” lui stesso. Questa immagine potente riflette la passione e il dolore che caratterizzavano il loro legame.
Sergio Bruni, noto come “la voce di Napoli”, ha interpretato “Palomma ‘e notte” con una sensibilità che cattura l’essenza del testo. La sua esecuzione, carica di emozione e profondità, ha contribuito a fissare il brano nell’immaginario collettivo come un classico intramontabile della musica napoletana.
Cosa racconta la canzone?
La storia dietro la canzone aggiunge un ulteriore livello di significato. Dopo la morte di Di Giacomo nel 1934, Elisa, sopraffatta dal dolore, distrusse molte delle lettere e poesie che il poeta le aveva scritto. Tuttavia, un cassetto dimenticato contenente scritti dal 1906 al 1911 fu riscoperto, permettendo di ricostruire la genesi di “Palomma ‘e notte” e di comprendere meglio la complessità del loro amore.
“Palomma ‘e notte” non è solo una canzone d’amore; è un ritratto vivido di una relazione intensa, un esempio della capacità della musica napoletana di esprimere le sfumature più profonde dell’animo umano. Attraverso la voce di Bruni, il brano continua a emozionare e a raccontare una storia di passione, dolore e bellezza senza tempo.
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