Approvata dal consiglio dei ministri la legge di Bilancio 2022 che prevede anche la riforma delle pensioni con l’inserimento di Quota 102. Scaduti i tre anni della sperimentazione della Quota 100 l’ipotesi più plausibile per la riforma delle pensioni è il ritorno alla legge Fornero. La soluzione proposta dal governo Draghi rappresenta un ritorno graduale a quella situazione.
Pensioni: cose funziona Quota 102
Dal 2022 potranno andare in pensione tutti coloro che hanno raggiunto l’età di 64 anni e maturato 38 anni di contribuzione entro il 31 dicembre. I 38 anni di contribuzione possono essere accumulati anche sommando diverse gestioni escluse quelle delle casse professionali. Inoltre si possono cumulare solo i redditi da lavoro autonomo occasionale fino a un massimo di 5mila euro lordi annui. I lavoratori che raggiungono i requisiti previsti dalla Quota 102 possono usufruire di un assegno straordinario per il sostegno al reddito emesso dai Fondi di solidarietà. La nuova formula entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022, pertanto per tutto il 2021 resterà in vigore la regola Quota 100.

L’Ape sociale
Nella legge di Bilancio 2022 c’è spazio anche per l’Ape sociale, il contributo erogato ai lavoratori dai 63 anni in su fino al compimento dell’età necessaria per maturare la pensione di vecchiaia ordinaria. Il contributo ha un tetto massimo pari a 1500 euro mensili, quindi molto simile alla futura pensione ed è a carico dello Stato. Oggi, l’Ape è prevista solo per alcune categorie di lavoratori che hanno maturato 30 anni di contributi: disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi al 74%. Per gli addetti ai lavori gravosi, gli anni di contribuzione salgono a 36. Le donne possono avere una riduzione del carico contributivo pari a un anno per ogni figlio per un massimo di due anni. Questi i requisiti necessari fino al 31 dicembre 2021. Per il 2022, l’Ape sociale è prorogata fino al 31 dicembre e estesa ad altre tipologie di lavoratori:
- lavoratori che hanno terminato di percepire l’indennità di disoccupazione anche da meno di tre mesi;
- professori di scuola primaria, pre-primaria e professionisti assimilati;
- tecnici della salute;
- magazzinieri e assimilati;
- operatori nei servizi sanitari e sociali e assimilati;
- operatori dell’estetica;
- operatori nei servizi personali e assimilati;
- artigiani;
- operai specializzati;
- agricoltori.
Rientrano nella categoria, tra gli altri, i conduttori e operatori di impianti e macchinari del comparto metallurgico, siderurgico, vetriero, minerario, chimico, edile, del comparto del legno e della carta, dell’agricoltura, della logistica, dell’industria alimentare, gli addetti alle pulizie.
Lavori usuranti e Opzione donna
I lavoratori notturni e coloro che svolgono lavori usuranti potranno usufruire di un’uscita anticipata dal lavoro a 61 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi. Proroga prevista anche per Opzione donna. Nel 2022 le lavoratrici potranno contare su un assegno pensionistico interamente contributivo se in possesso dei seguenti requisiti: 60 anni d’età (61 se lavoratrici autonome) e 35 anni di contribuzione. Finora la soglia d’età era ferma a 58 anni. Quota 102 dicevamo è un modo per traghettare il sistema pensionistico dall’attuale Quota 100 alla legge Fornero e le regole illustrate saranno valide solo per il 2022. Per il 2023 sono allo studio altre modalità che avvicineranno ulteriormente le pensioni al sistema precedente.