L’inglese è tra le Soft Skills più importanti, a prescindere dal ruolo per cui ci si candida
L’inglese è tra le Soft Skills più importanti, a prescindere dal ruolo per cui ci si candida. Tanto che, per diverse aziende (sia multinazionali che PMI), viene trattato alla stregua di una hard skill. È un po’ come il computer: dall’impiegato al dirigente, difficile immaginare un ruolo in cui non serva saperlo utilizzare.
Lo studio di EF English Live lo dimostra. Parte di EF Education First, la più grande azienda privata al mondo nel settore della formazione internazionale, EF English Live ha analizzato oltre 10.200 annunci di lavoro che – in Italia – richiedono ai candidati la conoscenza della lingua inglese.
Se conoscere l’inglese per diverse professioni è una imprescindibile Hard Skill (basti pensare al marketing, o all’hospitality), per altre costituisce un requisito preferenziale per l’assunzione.
Dalla ricerca condotta da EF English Live emerge che, l’inglese, viene richiesto nel 59% degli annunci destinati agli impiegati amministrativi, per via di un mercato sempre più globale. La sua conoscenza è inoltre fondamentale per gli sviluppatori (l’inglese è il linguaggio dell’informatica e della programmazione) e per i tecnici della manutenzione, poiché la maggior parte dei macchinari ha le istruzioni più dettagliate proprio in lingua inglese.
Studiare l’inglese, in un’ottica lavorativa, è dunque fondamentale. Per diversi motivi:
Lo studio condotto da EF English Live ha permesso di stilare un elenco delle posizioni lavorative in cui l’inglese è più spesso richiesto:
Sono queste le professioni in cui – analizzando oltre 10.000 annunci – la lingua inglese è comparsa più spesso tra i requisiti, con livelli di conoscenza vari. Un dato, questo, che conferma una tendenza del mercato del lavoro moderno: al fianco delle Hard Skills, e cioè delle competenze specifiche per intraprendere una determinata professione e per farsi assumere in un certo ruolo, le Soft Skills sono sempre più importanti. E sono ciò che spesso, in fase di colloquio, fa la differenza tra un candidato e gli altri.
Se per intraprendere alcune professioni la conoscenza dell’inglese è una Hard Skill che necessariamente si deve possedere, in altre è una competenza trasversale che aiuta ad essere assunti ma consente anche di ambire ad avanzamenti di carriera.
Per quanto riguarda il livello, la maggior parte dei ruoli amministrativi, sviluppatori e tecnici richiede una competenza media. E, dunque, un livello tra il B1 e il B2. I livelli C1 e C2, che presuppongono una conoscenza ben più approfondita, vengono invece richiesti agli ingegneri, i professionisti del marketing e i receptionist.
Ecco quindi che, seppure la lingua non è stata studiata in modo approfondito durante il percorso scolastico, frequentare un corso d’inglese in età adulta si rivela una scelta vincente. Per il proprio presente, ma anche per il proprio futuro lavorativo.
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