“Dove lo Stato retrocede, il privato avanza”. Le parole di Renato Quaglia, Direttore Foqus, Fondazione Quartieri Spagnoli, sintetizzano perfettamente quanto realizzato da Rachele Furfaro, presidente e promotrice del progetto con l’impresa sociale Dalla Parte dei Bambini e da una serie di imprenditori locali che gravitano intorno all’Associazione Napoli Children. Non solo un intervento di rigenerazione urbana e riqualificazione territoriale che ha piacevolmente trasformato i 6000 metri quadrati dell’ex Istituto religioso di Montecalvario.
Nel cuore dei Quartieri Spagnoli prendono vita una serie di importanti attività: un nido d’infanzia all’avanguardia, una scuola dell’infanzia e una scuola primaria, una libreria per i piccoli lettori fino ai 16 anni, un’Università delle Liberetà, destinata alla formazione permanente degli adulti. Il complesso ospita inoltre il progetto dell’orchestra sinfonica per i bambini e ragazzi del quartiere e una sede permanente del Centro L’arte della Felicità. Quest’ultimo è più che un laboratorio, una struttura stabile che offre, grazie ad alcuni esperti fisioterapisti, psicologi e psicoterapeuti, una serie di attività mirate al raggiungimento di un benessere psico-relazionale.
Il nido Le Pleiadi, che accoglie bambini dai 12 ai 36mesi, è gestito da giovani educatrici, psicologhe e pedagogiste, provenienti dall’esperienza educativa della scuola Dalla Parte dei Bambini, che si sono impegnate, in sinergia con la cooperativa Panta Rei di Reggio Emilia e la Casa Laboratorio di Cenci, in un percorso di ricerca e formazione costante sui processi di educazione e apprendimento nella prima infanzia. Per il nido, inoltre,il 50% dell’utenza accederà gratis o con tariffe agevolate fino all’80%. Un modo, questo, per consentire l’accesso ai servizi della struttura anche alle famiglie meno abbienti. D’altronde Foqus è anche un progetto culturale d’avanguardia, il cui obiettivo è “puntare sull’educazione e far incontrare le classi sociali della città” come spiega Rachele Furfaro. Un felice connubio tra conoscenza, sapere e formazione che crea nuova occupazione sfruttando i canali dell’apprendistato e del tirocinio (convogliando anche Italia Lavoro e Botteghe di mestiere) ma anche il mondo dell’Università mediante appositi spin-off sui programmi di ricerca.
Con un costo complessivo di 500mila euro l’anno e una spesa di 2 milioni di euro sui 3 preventivati, Foqus possiamo dire che ha dato avvio a un progetto sperimentale di natura partecipativa e di responsabilità sociale, promuovendo un nuovo sistema di welfare, il primo a livello nazionale, che è interamente privato, una veritiera testimonianza di applicazione del principio di sussidiarietà ex art.118 Cost., come ha sottolineato il Presidente del Senato Piero Grasso. É questo un segnale di ulteriore indebolimento dello Stato, che non può farsi più carico di assicurare ai cittadini quei diritti e servizi che furono alla base dello Stato sociale? Di certo in tempi di spending review e di conti pubblici traballanti, ben vengano iniziative come queste che puntano sui giovani e ridanno nuovo ossigeno all’economia e all’immagine di una città come Napoli, dove camorra, lassismo e malcontento di pochi avvelenano ogni giorno lo spirito di chi vorrebbe qui costruirsi il proprio futuro.