Occupato il rettorato della Federico II, listato a lutto il portone dell’ Orientale per la morte di studio e ricerca
Dopo l’occupazione di studenti e ricercatori della Federico II di Napoli, il Rettore Massimo Marrelli ha convocato il collegio dei Presidi che riunitosi ha discusso delle tematiche evidenziate e ha stilato un documento in cui si lamenta la mancanza di “risorse adeguate” e di decisioni per “lo status giuridico dei ricercatori”. Ecco il testo integrale del documento: “Il Rettore con il Collegio dei Presidi, preso atto dello stato di profondo disagio che esiste nella Università di cui il documento e l’occupazione odierna del Rettorato da parte dei ricercatori costituisce un ulteriore segnale, tenuto conto delle delibere già adottate dal Senato Accademico e dai singoli Consigli di Facoltà : ribadisce innanzitutto il ruolo centrale del sistema pubblico, dell’Università e della Ricerca come elemento essenziale di sviluppo sociale ed economico; non accetta che il problema della riforma dell’Università sia utilizzato come strumento di lotta politica con fini diversi da quello di valorizzarne il ruolo; afferma che il DDL Gelmini, nella sua forma attuale, pur affrontando in maniera organica la riforma del sistema universitario, non prevede risorse adeguate al ruolo che le Università dovrebbero svolgere nel sistema ‘paese’; ancora una volta non affronta il problema dello stato giuridico dei ricercatori a tempo indeterminato e introduce nuove forme di contratti atipici a tempo determinato la cui figura giuridica non è chiaramente definita; non prevede le risorse necessarie a garantire il diritto allo studio; non assicura un numero adeguato di concorsi effettivi all’anno con meccanismi sostenibili in tempi certi, senza i quali non possono essere garantite le attività didattiche indispensabili”.
“Il Rettore – prosegue il documento – nel ribadire che la qualità della ricerca e della didattica del sistema universitario si basa essenzialmente sull’impegno e sulla dedizione dell’intera comunità accademica, chiede che i problemi evidenziati trovino una adeguata soluzione in sede parlamentare”.