Essere consapevoli delle caratteristiche della psicoterapia e del suo funzionamento può essere utile per approcciarsi a questa soluzione con maggiore serenità e, soprattutto, senza esserne intimiditi. Ecco perché abbiamo deciso di parlarne con la dottoressa Parisi, psicoterapeuta Torino.
A che cosa serve la psicoterapia?
Lo scopo di questo tipo di terapia è quello di offrire un supporto per andare oltre i problemi profondi da cui si è afflitti: si ha, così, la possibilità di iniziare a vivere la propria esistenza nel modo in cui si desidera farlo. È anche una soluzione per conoscersi più a fondo, in quanto consente di mettere in discussione i propri sentimenti, anche quelli più nascosti: il che permette di far emergere ciò che si pensava sepolto in profondità. Con l’aiuto di un percorso di psicoterapia, si entra in contatto con i motivi che stanno alla base delle proprie azioni, inclusi quelli più inconsci.
Insomma, è un modo per comprendere la ragione per la quale ci si trova nella condizione attuale.
Esattamente: di conseguenza, per risolvere i problemi più in superficie diventa inevitabile trovare una soluzione per quelli sottostanti. Sia chiaro, però: la terapia non consiste solo nel dialogare con il proprio terapeuta al fine di far fluire le emozioni. Bisogna, invece, lavorare su sé stessi con l’intento di migliorare. Il compito di un terapista è quello di affrontare i problemi del paziente sostenendolo e mettendolo nelle condizioni di vedere il mondo con un approccio differente. Non solo: chi si sottopone a un percorso di psicoterapia ha anche dei compiti da svolgere a casa: per questo c’è bisogno di una buona dose di impegno e di dedizione. In virtù di tali colpiti, i meccanismi di coping si consolidano ancora di più, e al tempo stesso si rafforzano le abilità che sono state introiettate nel corso della terapia.
È facile seguire la terapia?
Sì e no, nel senso che non è sempre piacevole come una passeggiata in spiaggia: a volte è meno confortevole di quel che si potrebbe desiderare. Il fatto è che il terapista, nel corso di una sessione, può arrivare a svelare aspetti del paziente che quest’ultimo vorrebbe nascondere, o di cui magari non era neppure consapevole. Non si può escludere l’eventualità di ritrovarsi di fronte a un fatto – per così dire – scomodo. Ecco perché l’impegno del paziente è quello di lasciare la mente aperta: per questo serve uno sforzo, e i risultati non si possono ottenere dall’oggi al domani. È essenziale essere onesti: con sé stessi, oltre che con il terapista. Questa è una parte fondamentale di tutto il processo.
Ma quanto tempo dura la psicoterapia?
Ecco, questo è un dettaglio su cui vale la pena di soffermarsi: non si deve pensare che dopo avere iniziato la terapia si trascorrerà il resto della propria vita dovendo seguirla. Ci sono terapie a lungo termine, certo, ma ce ne sono anche altre a breve termine. In alcuni casi possono essere sufficienti solo due o tre sessioni per giungere alla soluzione del problema da cui si è attanagliati, per esempio se si è reduci da una sgradevole esperienza che ha generato un impatto notevole sulla quotidianità. Potrebbe volerci più tempo, invece, per una persona che ha alle spalle una storia di problemi più lunga.
Di che cosa si parla durante le sedute?
Non è detto che ci si trovi ad affrontare sempre argomenti pesanti o che si debba parlare di qualcosa di drammatico o grave. Anzi, a volte il terapista arriva a fornire degli insegnamenti. Solo nel momento in cui il paziente è riuscito a sgombrare la propria mente dal peso che la occludeva si può procedere, e cioè ci si può mettere in cerca delle soluzioni necessarie. In ogni caso, la terapia non deve essere intesa come un momento faticoso, ma va considerata al contrario alla stregua di uno spazio sicuro. Ovviamente i terapeuti sono tenuti a rispettare un codice di riservatezza in virtù del quale non possono condividere o divulgare le informazioni di cui vengono a conoscenza durante il proprio lavoro. Anche se ci si rende protagonisti di comportamenti eticamente non accettati, come l’assunzione di droghe o una vita sessuale promiscua, si deve essere liberi di parlarne.
Essere sinceri è indispensabile, ci pare di capire.
Proprio così, anche se è legittimo trovarsi un po’ in difficoltà, almeno all’inizio, nel ritrovarsi a condividere con una persona che non si conosce le proprie insicurezze e le proprie paure. Non va mai dimenticato che un terapista è un professionista qualificato, con alle spalle una formazione ad hoc e un’esperienza specifica nel settore. In altre parole, ha tutte le competenze necessarie per capire i problemi della persona con cui ha a che fare. Ecco perché sarebbe sbagliato nascondergli qualcosa o comunque non essere onesti al 100%: la terapia rischierebbe di non avere successo.