Specchi & Doppi

Rdc diventa Mia, la trasformazione del reddito di cittadinanza

Il progetto che c'è dietro qual è? Questa la domanda che ci poniamo e chi vi poniamo, forse qualcuno risponderà?

Rdc diventa Mia, la trasformazione del reddito di cittadinanza è compiuta. È davvero così? Sarà un semplice passaggio da un acronimo ad un altro oppure c’è una virata concettuale ed anche reale nel pensare ed attuare una misura nuova per chi non ha mezzi di sostentamento?

È inutile girarci intorno, Giorgia Meloni era stata molto chiara in campagna elettorale: toglieremo RdC.

Giorgia Meloni

 « Il Reddito di cittadinanza non ha funzionato: dico no al vitalizio 5S ».
« Manteniamo gli impegni sul Reddito di cittadinanza. Avremmo avuto bisogno di più tempo per fare una riforma complessiva di questa materia, che però faremo ».
« Fedeli ai nostri principi, tuteliamo chi non può lavorare, e aggiungiamo le donne in gravidanza, ma per gli altri viene abolito alla fine del 2023 ».
« C’è gente che lo prende da tre anni, quindi non ha funzionato come doveva. Lo Stato deve aiutare queste persone ad avere un posto di lavoro ».

RdC: un fallimento?

Queste solo alcune delle dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio prima e dopo la sua elezione a Palazzo Chigi e, quindi, come si può notare non si può dire che non sia stata di parola visto gli ultimi provvedimenti che distruggono definitivamente una dei pochissimi provvedimenti della storia di questo Paese che in qualche modo cercasse di dare un aiuto concreto a chi si trova in stato di povertà assoluta.

È stato, dunque, un fallimento il Reddito di Cittadinanza? Per come è stato realizzato un pochino si ma forse andava solo calibrato meglio e stesa una rete di controlli più severa piuttosto che “buttare l’acqua sporca insieme al bambino“.

MIA, invece, che sarà ? Quando si saranno elargiti ben 375 euro mensili ad una famiglia, in comprovata indigenza visto l’ISEE da presentare che non dovrà superare i 7000 euro annui contro i 9000 precedenti, cosa potranno fare questi?

Il progetto che c’è dietro qual è? Questa la domanda che ci poniamo e chi vi poniamo, forse qualcuno risponderà?

Intervista a cura di Serena Bonvisio

Foto dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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