Riciclare gli scarti di cucina è un must che si è trasferito dall’economia domestica alla ristorazione moderna. Non una semplice moda rilanciata anche da chef stellati del calibro di Carlo Cracco, ma un’istanza etica che si inserisce a pieno titolo nella lotta contro lo spreco e il cambiamento climatico. Come riutilizzare ciò che avanza dalla cucina? Semplice: usando creatività e competenza.
Parola d’ordine creatività
Il modo più diretto, e anche tradizionale, per riutilizzare gli avanzi è quello di inserirli in nuove ricette. Ecco cosa si può realizzare nella cucina di casa propria o cosa si può trovare nei menu dei ristoranti che aderiscono a questa filosofia.
- Le parti non utilizzate di finocchi, porri, gambi di sedano e asparagi, carciofi possono essere un’ottima base per creme per il pinzimonio così come i baccelli dei piselli, le bucce delle carote. Queste, insieme alle bucce delle patate, disposte con un filo d’olio in una placca da forno, diventano delle simpatiche chips croccanti.
- Le bucce della frutta sono ottime basi per bevande. Le scorze degli agrumi, delle mele e i piccioli delle ciliegie lasciate essiccare e sminuzzate con un mixer vanno ad aromatizzare te e tisane.
- Le foglie delle verze e dei cavoli arricchiscono puree e vellutate.
- Pezzi di scarto di patate, carote, finocchi e cipolle possono essere un’ottima base per il dado da brodo vegetale.
- Una ricetta davvero insolita vede le bucce delle melanzane come base per un nero di seppia vegano.
Il compost
Una soluzione più recente e green di utilizzare gli scarti della cucina è realizzare il compost. Un’operazione che viene praticata in molte aziende agricole e da qualche anno anche a in casa con l’ausilio di un apposito dispositivo: la compostiera. Bucce della frutta e foglie non utilizzate delle verdure, fondi del caffè e te, residui del giardinaggio: sono questi i prodotti che possono entrare nella fase conclusiva del ciclo dei rifiuti. La procedura è piuttosto semplice anche se richiede diversi mesi. In alcuni comuni chi produce il compost in casa può godere di sgravi sulla tassa sui rifiuti.
Riciclare gli scarti di cucina: perché?
Un vantaggio indiscutibile, questo, che si accompagna a molti altri per i singoli e per il pianeta. Il compost rende il terreno fertile senza l’utilizzo di sostanze chimiche e più a lungo. La realizzazione del compost in loco comporta una riduzione dei trasporti dalle aziende produttrici a quelle utilizzatrici e di conseguenza delle emissioni di CO2. La vera rivoluzione alla quale stiamo assistendo, però, al di là delle pratiche più o meno note, sta in quel senso di responsabilità collettiva che vede impegnati in gesti di solidarietà verso il nostro pianeta, professionisti del settore e chi semplicemente si diletta in cucina o assolve a questo incarico per la sua famiglia. Ogni singolo gesto, anche se piccolo, può fare la differenza.
In copertina foto di Restaurant Nuovo Antica Roma, Wittenbergplatz 5 da Pixabay